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Capo Verde: un contagio di massa ha ucciso una donna in un resort di lusso

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Capo Verde, donna si ammala in un resort di lusso e muore. Il marito cerca da mesi una verità.

Una donna che si ammala e muore misteriosamente in un resort di lusso. Un marito alla ricerca della verità. Una delle isole più incontaminate del pianeta, Capo Verde, si tinge di giallo. Tutto è cominciato dopo un contagio di massa. Sono passati mesi, e ancora oggi non si sa perché e come sia morta Jane Pressley.

Capo Verde, donna si ammala in un resort di lusso e muore. Il marito: “Voglio la verità”

Jane Pressley è una turista britannica di Gainsborough deceduta dopo un malore. Nel novembre scorso ha alloggiato, insieme al marito Michael, presso il Riu Palace Hotel di Santa Maria, a Capo Verde.

Entrambi stavano trascorrendo le vacanze in uno dei resort più esclusivi dell’isola, una struttura ricettiva forte delle sue 5 stelle, dotata di numerosi comfort e apparentemente sicura.

Jane è morta dopo aver accusato quelli che sembravano banali problemi intestinali. In realtà, ora si scopre che ben 350 persone tra gli occupanti del resort hanno accusato gli stessi disturbi che in quel periodo hanno afflitto Jane.

 

Cosa ha ucciso Jane Pressley?

A distanza di molti mesi Michael è ancora alla ricerca di una verità. Cosa ha stroncato la vita della moglie? Come mai tutte queste persone si sono ammalate e nessuno ha dato loro risposte?

Ci sono diversi indizi. La coppia ha manifestato disturbi gastrici e altri di tipo influenzale, quindi vomito e diarrea. Michael si è ripreso dopo una settimana circa, come tutte le altre centinaia di persone con gli stessi disturbi, che farebbero pensare a un contagio di tipo virale o tramite cibo.

Tra i tanti ospiti che sono stati male, molti hanno raccontato di aver ricevuto del cibo che sembrava pollo crudo. Qualcuno parla di pietanze che attiravano mosche o insetti. Altri sentivano forte odore di zolfo, come di pesticidi.

 

Come è stata curata Jane?

La donna ha ricevuto una cura antibiotica che si è rivelata fallimentare, a dimostrazione che potrebbe essersi trattato di un contagio di massa ben più grave di una banale influenza. Inoltre, sul certificato di morte i medici hanno scritto che la signora Pressley è deceduta a causa di una “esacerbazione infettiva di broncopneumopatia cronica ostruttiva”.

“Abbiamo bisogno di risposte. È il minimo che ci meritiamo”, fanno sapere Michael, e le due figlie della coppia, che attendono l’esito dell’azione legale intrapresa contro il tour operator TUI UK Ltd.

Come fare quando ci si ammala all’estero e i consigli per un viaggio sicuro

La storia di Jane e Michael insegna che i viaggi all’estero spesso nascondono delle insidie da non sottovalutare. Soprattutto in nazioni dove non ci sono ambasciate e consolati che rappresentano la cittadinanza dei viaggiatori ospiti.

Noi italiani, e cittadini dell’Unione europea, abbiamo diritto alla protezione consolare che deve difenderci in qualsiasi caso e in Paesi dove non sono presenti un’ambasciata o un consolato italiano: malattia, arresto o detenzione, incidente grave, decesso, catastrofi naturali o disordini politici. In tali casi, possiamo chiedere protezioni presso un’ambasciata o un consolato di altri Stati dell’Unione europea, essendo gli italiani cittadini europei.

Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale mette a disposizione dei cittadini italiani un portale, come indicato dall’Ue. Il sito è: https://www.viaggiaresicuri.it/home .