> > Carol Maltesi, il padre scrive all'assassino Davide Fontana: "Sei un diavolo"

Carol Maltesi, il padre scrive all'assassino Davide Fontana: "Sei un diavolo"

Carol Maltesi padre

In una dura lettera, il padre di Carol Maltesi ha avvertito l'assassino di sua figlia che lo aspetterà fuori dal carcere e non lo perdonerà mai.

In una lettera pubblicata su Facebook, il padre di Carol Maltesi si è rivolto all’uomo che ha ucciso la figlia definendolo “un diavolo, un maledetto assassino, un mostro e un macellaio che l’ha massacrata“. Gli ha dunque lanciato un avvertimento affermando che, se mai un giorno dovesse uscire dal carcere, lui sarà lì ad aspettarlo.

Carol Maltesi: la lettera del padre al killer

Anche se dovesse accadere fra trent’anni, devi sapere che se tornerai libero ci sarò io ad attenderti“. Sono questi i toni con cui l’uomo si è rivolto a Davide Fontana, il 43enne che nei giorni scorsi ha confessato di aver ucciso l’attrice per poi farla a pezzi, tenerla in un congelatore per due mesi e gettarla in un dirupo dentro cinque sacchi di plastica.

Parlando di “una rabbia che mi esplode dentro”, il padre della vittima ha riportato i dettagli del delitto che lo hanno scioccato: “Come ti sei permesso di togliere la vita e torturare la mia bellissima figlia, il suo viso, il suo corpo. Anche dopo la morte della mia bimba hai infierito su di lei, come hai potuto, maledetto“. Poi la sfida a tu per tu: “Ti aspetto perché per te, per quello che hai fatto, non basta la galera: dovrai pagare per la seconda volta, una sola condanna non è abbastanza“. E ancora: “Un giorno me la pagherai, il Signore mi perdonerà“.

“Non lo perdonerò mai”

Oltre che per ciò che ha fatto a sua figlia, azioni inaccettabili “non ammessi nemmeno dai criminali“, Fabio non perdonerà mai il killer anche per averlo preso in giro mandandogli per quasi tre mesi messaggi al posto di sua figlia fingendo di essere lei. Non riuscendo a trovare pace per la notizia, ha dunque concluso la sua lettera dichiarando di non credere al pentimento dell’assassino: “Troppo comodo ora che è in carcere, questa persona non ha coscienza“.