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Case green, via libera del Parlamento Europeo: no del centrodestra

cantiere case green

Direttiva case green, secondo il ministro dell'Ambiente, gli obiettivi temporali "non sono raggiungibili per il nostro Paese"

Il PE ha approvato la direttiva per l’efficienza energetica ma arriva il parere contrario del centrodestra italiano. Il testo ora sarà oggetto del negoziato finale prima di tornare in Plenaria

Case Green via libera del PE

Secondo la Commissione europea, gli edifici dell’UE sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra

Con 343 voti favorevoli, 216 contrari e 78 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva per l’efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Il testo, ora, sarà oggetto del negoziato finale tra Consiglio Ue e esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria.

L’obiettivo della proposta di revisione

L’obiettivo della proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e del consumo energetico nel settore entro il 2030, al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Ristrutturare un più ampio numero di edifici inefficienti sotto il profilo energetico e migliorare la condivisione delle informazioni sul rendimento energetico sono altri obiettivi della proposta.

Dal 2028 nuovi edifici a emissioni zero

A partire dal 2028 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Per quanto riguarda i nuovi edifici di proprietà, gestiti o occupati dalle autorità pubbliche, questa scadenza è stata anticipata al 2026. Inoltre, tutti i nuovi edifici per i quali risulti tecnicamente ed economicamente possibile, dovranno essere dotati di tecnologie solari entro il 2028. Per gli edifici residenziali che subiscono importanti lavori di ristrutturazione, la data limite per l’adozione di queste tecnologie è il 2032.

La classe di prestazione energetica

Sempre secondo la proposta del Parlamento Europeo, gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Per quanto riguarda gli edifici non residenziali e quelli pubblici, il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire entro il 2027 (classe E) e il 2030 (classe D), rispettivamente.

“Per prendere in considerazione le differenti situazioni di partenza in cui si trovano i parchi immobiliari nazionali, nella classificazione di efficienza energetica, che va dalla lettera A alla G, la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro” spiega la nota diffusa dal PE.

Quando dovranno essere effettuati i lavori

Secondo la proposta, i lavori di miglioramento delle prestazioni energetiche, come ad esempio l’isolamento o il rinnovo dell’impianto di riscaldamento, dovranno essere eseguiti al momento dell’ingresso di un nuovo inquilino, oppure al momento della vendita o della ristrutturazione dell’edificio.

Deroghe e misure di sostegno

Saranno poi i singoli Pesi UE a stabilire le modalità di raggiungimento di questi obiettivi nei rispettivi piani nazionali.

Il testo della proposta prevede anche una serie di deroghe che saranno i singoli Paesi Ue a stabilire (come quella di particolari edifici di valore architettonico, i luoghi di culto ecc) oltre a delle misure di sostegno per facilitare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti per i lavori.

La dichiarazione del relatore Cuffe

ll relatore Ciarán Cuffe (Verdi/ALE, IE) ha dichiarato: “L’impennata dei prezzi dell’energia ha riportato l’attenzione sull’efficienza energetica e sulle misure di risparmio energetico. Migliorare le prestazioni degli edifici europei abbasserà le bollette e la nostra dipendenza dalle importazioni di energia. Vogliamo che la direttiva riduca la povertà energetica e le emissioni, e garantisca migliori ambienti interni per la salute delle persone. Si tratta di una strategia di crescita per l’Europa, che creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro locali e di buona qualità nell’edilizia, nelle ristrutturazioni e nelle energie rinnovabili, migliorando il benessere di milioni di persone che vivono in Europa.”

Centrodestra unito per il No

Ma dall’Italia arriva il no compatto del centrodestra (che di recente ha partecipato al vertice degli scettici allo stop auto benzia e diesel) con la bocciatura della direttiva da parte del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto, che spiega: “Il documento approvato è insoddisfacente per l’Italia. Continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale. Non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane” . Secondo il ministro, gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi “non raggiungibili per il nostro Paese”.