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Casini: "Io candidato al Quirinale? Ho una possibilità su 2 mila ma non perderei un voto"

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Il pensiero di Pier Ferdinando Casini sulla possibilità di essere candidato ad essere il prossimo inquilino del Quirinale. 

Nonostante ritenga che ci sia una sola possibilità su 2 mila che venga candidato al Quirinale, il senatore centista Pier Ferdinando Casini ha affermato che, qualora lo fosse, “potete stare certi che non perderei nemmeno il voto degli scranni vuoti“.

Casini candidato al Quirinale?

A raccogliere le parole che avrebbe pronunciato ai suoi è stato il Corriere della Sera, secondo cui il politico avrebbe anche aggiunto di ritenere un’offesa quasi professionale il pensiero che sia vittima dei franchi tiratori. Eletto alle Camere dal 1983 e presidente dell’assemblea di Montecitorio dal 2001 al 2006, conosce bene i meccanismi parlamentari.

Ha solidi rapporti con una rete di ex democristiani che oggi ritrova dal Partito Democratico a Forza Italia e nelle ultime settimane starebbe cercando di sondare indirettamente le intenzioni del segretario dem sulle prossime elezioni del Capo dello Stato. Qualcuno l’ha anche visto conversare con il M5S Vincenzo Spadafora col quale ha instaurato buoni rapporti.

Se poi con Lega e Fratelli d’Italia le relazioni sono ridotte al minimo, va ricordato che un piccolo segnale lo ha mandato nel febbraio 2020 essendo l’unico della maggioranza a votare contro l’autorizzazione a procedere per Salvini.

Casini candidato al Quirinale? Il suo piano

Ma Casini sa di potere sperare solo in votazioni che vanno a vuoto diverse volte fino a che un Parlamento a Camere riunite si guarda intorno e cerca una via d’uscita. E’ chiaro che la rete di contatti trasversali che si è costruito non equivalga ad una maggioranza parlamentare, ma il senatore spera di saldarli in nome della continuazione della legislatura fino al 2023.

Decine di no ad un’eventuale candidatura di Draghi come successo nel 2015 con l’affossamento di quella di Romano Prodi nel 2015.