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Cedolare secca sugli affitti: cos’è e a cosa serve

Cos e cosa serve la cedolare secca

I proprietari di immobili concessi in affitto per uso abitativo devono pagare le imposte sui redditi percepiti dai contratti di affitto. Esiste però la cedolare secca, un regime fiscale agevolato sugli affitti. Si tratta di un regime facoltativo che consiste nel pagare un'imposta sostitutiva dell'...

I proprietari di immobili concessi in affitto per uso abitativo devono pagare le imposte sui redditi percepiti dai contratti di affitto. Esiste però la cedolare secca, un regime fiscale agevolato sugli affitti.

Si tratta di un regime facoltativo che consiste nel pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali. Se ne possono servire i proprietari di immobili i proprietari di immobili concessi in locazione che appartengono alle categorie catastali da A1 ad A11 (ad eccezione della categoria A10). Il locatario può ricorrere alla cedolare secca al momento della registrazione del contratto di locazione o anche nella successiva annualità.

L’opzione al regime della cedolare secca è valida per tutta la durata del contratto, ma può esere revocata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente per mezzo del modello RLI. Questo vale per i contratti che richiedono la registrazione. Per gli altri, tra cui le locazioni brevi di durata non superiore ai 30 giorni, il locatore può applicare la cedolare secca direttamente alla dichiarazione dei redditi. Qualora si decida di utilizzarla bisogna comunicarlo preventivamente all’inquilino inviandogli una raccomandata.

Con la cedolare secca il locatore paga un’imposta sostitutiva da calcolare applicando un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti. Dal 2014 al 2017 è stata abbassata al 10% ed è valida anche per i contratti di locazione stipulati nei comuni per cui è stato dichiarato, nei 5 anni precedenti il 28 maggio 2014, lo stato di emergenza in seguito ad eventi calamitosi.

Per quanto concerne i vantaggi per il locatore, il principale è la possibilità di pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo e di quella di registro. L’inquilino, invece, potrà pagare un canone di locazione più basso per tutta la durata in cui è esercitata l’opzione alla cedolare.

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