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Centrali nucleari in Italia: è possibile riaccenderle?

Riaccendere le centrali nucleari in Italia: si può fare?

Centrali nucleari in Italia, sarebbe possibile riaccenderle? Secondo l'Avvocato dell'Atomo Luca Romano, servirebbero almeno 15 reattori.

Centrali nucleari in Italia, secondo alcuni esperti per abbattere le emissioni di CO2, limitando la dipendenza dell’approvvigionamento energetico dall’estero, potrebbe essere necessario.

Centrali nucleari in Italia: è possibile riaccenderle?

Luca Romano, giornalista laureato in Fisica Teorica conosciuto sui social come l’Avvocato dell’Atomo, schierato da sempre a difesa dell’energia nucleare, ne ha parlato durante un’intervista rilasciata a Today. “Come dice Bill Gates nel suo libro ‘Clima. Come evitare un disastro’ servirebbe un ‘monster miracle’ per quanto riguarda non tanto le rinnovabili ma le tecnologie per l’accumulo di energia”, ha detto l’esperto, “Come sappiamo le rinnovabili hanno il problema dell’intermittenza, perlomeno il solare e l’eolico. L’idroelettrico, invece, ha una disponibilità limitata dipendente dalle condizioni geografiche”.

Secondo Romano, i vecchi impianti delle centrali nucleari in Italia non sono riattivabili e, anzi, sono già in fase avanzata di smantellamento. “Per costruire centrali di nuova generazione, invece, basterebbe una legge ordinaria. Non è stato introdotto un divieto di nucleare con i referendum precedenti e non servirebbe un referendum per introdurlo”, ha spiegato.

Centrali nucleari in Italia, in quanto tempo sarebbero attive

Per costruire nuove centrali nucleari da zero ci potrebbero volere dai 10 ai 15 anni ma non è il caso dell’Italia, in quanto ha già avuto impianti nel passato e quindi possiede già la fase della creazione delle competenze. In questo caso i tempi si accorcerebbero a 3-4 anni.

“Bisognerebbe giudicare le tecnologie nucleari facendo opportuni confronti con le altre tecnologie. A parità di energia erogata le centrali nucleari sono le più sicure al mondo, sono quelle che fanno meno morti a parità di energia, nonostante ci sia stato un incidente enorme quello di Chernobyl e un altro un po’ meno enorme di Fukushima”, ha specificato l’esperto, “Si tratta di episodi, in altre centrali non ci sono episodi del genere ma causano molti più morti nel lungo periodo dovuti all’inquinamento o a contaminazioni tossiche”.

Centrali nucleari in Italia, il problema delle scorie

Per gestire le scorie è necessario stoccarle dove non passono danneggiare l’ambiente e la salute delle persone: “È vero che sono radioattive, questo complica un po’ le cose, ma è anche vero che sono un decimillesimo”, ha concluso Romano.