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La Procura di Roma è pronta a chiudere l’inchiesta legata all’assalto alla CGIL avvenuto lo scorso 9 ottobre a margine di una manifestazione contro il Green Pass iniziata a Piazza del Popolo. Il quadro, secondo quanto riportato da Open, sarebbe al momento sufficentemente chiaro e permetterebbe di evidenziare anche il ruolo ricoperto nell’assalto da Giuliano Castellino e Roberto Fiore, militanti neofascisti di Forza Nuova.
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Chiusa l’inchiesta per l’assalto alla CGIL
Per i due la Procura sarebbe pronta a proporre il giudizio immediato, il che vorrebbe dire sicuramente Natale in carcere per gli esponenti di spicco della rivolta. Stando al quadro attuale, il processo dovrebbe infatti svolgersi a febbraio e la chisura del fascicolo delle indagini allungherebbe i tempi della custodia cautelare.
Assalto CGIL, chiusa l’inchiesta
Ai danni di Castellino e Fiore gravano le accuse di devastazione e saccheggio della sede sindacale, oltre che incitamento alla violenza e violenza privata nei confronti delle forze dell’ordine intervenute alla CGIL il giorno dell’assalto. Rischiano tra gli 8 e i 15 anni di carcere.
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Chiusa l’inchiesta per l’assalto alla CGIL: gli sviluppi
Anche l’ex Nar Luigi Aronica, gli attivisti Pamela Testa e Salvatore Lubrano sono accusati di devastazione, saccheggio e violenza privata. Con loro sono sottoposti a misure cautelari altri sei manifestanti tra cui anche il leader di Forza Nuova Veneto Luca Castellini. Libero, invece, Biagio Passaro, portavoce di “Io Apro”.