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Cinema: è morta Lourdes Portillo, con docufilm sulle madri di Plaza de Mayo sfiorò l'Oscar

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Los Angeles, 22 apr. - (Adnkronos) - La regista messicana Lourdes Portillo, nota per il suo attivismo sociale, autrice del documentario "Il diavolo non dorme mai" e del film candidato all'Oscar "Las Madres - Le madri di Plaza de Mayo", è morta sabato 20 aprile nella s...

Los Angeles, 22 apr. – (Adnkronos) – La regista messicana Lourdes Portillo, nota per il suo attivismo sociale, autrice del documentario "Il diavolo non dorme mai" e del film candidato all'Oscar "Las Madres – Le madri di Plaza de Mayo", è morta sabato 20 aprile nella sua casa di San Francisco, in California, all'età di 80 anni.

Portillo è stata una cineasta impegnata in opere incentrate su storie latinoamericane. Con il suo lavoro di scrittura, regia e produzione, si è concentrata su documentari che univano modalità di narrazione per trattare temi dell'identità e della giustizia sociale negli Stati Uniti e in America Latina.

"Las Madres – Le madri di Plaza de Mayo", uscito nel 1985, racconta il dramma delle madri dei desaparecidos argentini che protestavano settimanalmente nella Plaza de Mayo di Buenos Aires durante la dittatura militare argentina tra il 1976 e il 1983. Il film è stato candidato all'Oscar per il miglior documentario nel 1986. "Il diavolo non dorme mai" (1994) è incentrato sulle indagini della regista sulla morte dello zio in Messico

Lourdes Portillo era nata l'11 novembre 1943 a Chihuahua, in Messico, e all'età di 13 anni era emigrata a Los Angeles con i genitori e quattro fratelli. Portillo aveva 21 anni quando aiutò per la prima volta un amico a realizzare un documentario, dopodiché iniziò una formazione cinematografica formale. Ha prodotto il suo primo film nel 1979, intitolato "After the Earthquake" o "Despues del Terremoto".

Con il documentario "Missing Young Woman" (2001), Portillo ha indagato sul rapimento, lo stupro e l'omicidio di oltre 350 giovani donne a Juárez, in Messico, al confine con gli Stati Uniti. La maggior parte delle donne erano operaie: le autorità, denuncia la regista, non hanno fatto alcuno sforzo per accertare la verità. Portillo si concentra sulle testimonianze delle famiglie delle vittime per svelare gli strati di complicità che hanno permesso che questi omicidi continuassero.

(di Paolo Martini)