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Classifica 10 giochi basati sui libri

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Numerosi sono i giochi che sono stati creati traendo ispirazione da libri famosi. Talvolta fedeli alla letteratura, talvolta liberamente ispirati ma con caratteristiche proprie, molti titoli di giochi hanno riscosso notevole successo proprio grazie alle loro forti basi narrative.

La letteratura ispira da sempre il grande cinema, ha non solo permesso di creare capolavori della settima arte, ma di creare videogiochi di grande livello

Si sa che la grande letteratura ed in grande cinema da sempre vanno a braccetto, in un mondo patinato che ha dato alla luce numerose pietre miliari, sia in termini di parole scritte che recitate. Grandi scrittori hanno ‘prestato’ le loro opere al grande schermo, permettendo così un termine di paragone con l’immaginazione stessa che i libri alimentano. Ma la letteratura non ha solo fatto questo, a ben guardare ha ispirato anche menti creative appartenenti ad un altro mondo parallelo, quello ludico dei videogiochi.

Le opere più importanti

Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno preso spunto da opere letterarie, tutti in qualche modo entrati nel mito. Proviamo a stilare una non esaustiva classifica, anche se l’ordine non è stabilito sotto forma di merito, ma puramente gestito dal caso.

  1. Assassin’s Creed: Vladimir Bartol pubblica nel 1938 il romanzo Alamut e parecchi decenni dopo quello scritto ispira i creatori di questo titolo, capostipite di una fortunatissima saga, dedicato alla confraternita di assassini forse più famosa al mondo. A ben guardare sono veramente tanti i richiami diretti al romanzo, addirittura anche la fortezza/quartier generale è presa in prestito dal libro, che a sua volta l’autore aveva preso un po’ in prestito dalla realtà.
  2. Metro 2033: nasce dalla penna di Dimitry Glukhovsky e racconta di una Mosca posta sotto assedio nucleare dove vivere in superficie, per la gente comune, è diventato impossibile, date le numerose minacce mutanti. Il sottosuolo e le stazioni ferroviarie diventano l’unico luogo sicuro in cui rifugiarsi e diventano quartier generale del protagonista della storia, il medesimo sia nel libro che nel gioco.
  3. Call of Chtulhu: il maestro dell’Horror H.P.Lovecraft ha firmato le pagine più memorabili di questo genere letterario, talvolta persino inarrivabili attualmente. Questo titolo è un universo di ispirazioni al grande autore e prende spunto direttamente da un suo racconto ‘Le Ombre di Innsmouth’, ma non è solo quello ad aver ispirato gli autori del gioco: viene in qualche modo tributata la residenza di Lovecraft a Provodence, vengono riproposte tematiche care allo scrittore come quelle che portano l’individuo in lotta contro tutto e tutti alla pazzia e della ricerca esistenziale profonda.
  4. Tom Clancy’s Rainbow Six: direttamente dalla penna di Tom Clancy un gioco che ricalca fedelmente il romanzo intitolato appunto Rainbow Six, uno dei capolavori di quello che viene attualmente considerato uno dei padri del thriller di alto livello, un genere di thriller fantastico che si sgancia dalla realtà per approdare verso lidi più fantasy e situazioni meno realistiche. Un gioco, questo, del genere sparatutto, intramontabile sia per grandi che per piccini. Riuscirà la squadra speciale Rainbow a sventare la minaccia di attacco terroristico indirizzata ai giochi olimpici in corso di svolgimento?
  5. Tomb Raider: andiamo indietro nel tempo fino al 1885 per rintracciare un grande scrittore, H.Rider Haggard che ha appena consegnato alle stampe un capolavoro: Le Miniere di Re Salomone. Tornando ai giorni nostri qualcuno non ha dimenticato quel libro eccezionale ed ha pensato di farne un gioco che è diventato altrettanto epico: Tomb Raider. Inutile stare qui a rivangare quanto successo e fama abbia avuto questa saga di titoli che ha saputo nel corso del tempo, rinnovarsi graficamente, aggiornandosi e proponendo soluzioni sempre nuove, a cominciare dal personaggio principale, l’affascinante Lara Croft.
  6. Dune 2000: deriva dal gioco che nasce nel lontano 1992 e che ha appassionato milioni di giocatori di un’epoca in cui ancora le console non avevano preso campo e solo il pc di casa permetteva di giocare. La penna direttamente ispiratrice di questo titolo è di facile rintracciabilità, si tratta di Frank Herbert ed il romanzo da cui attinge a piene mani la trama del gioco è l’omonimo ‘Dune’ del 1965. La fantascienza è la chiave dominante: siamo nelle lande desolate del pianeta Arrakis dove la razza dei Fremen deve sfidare le leggi della natura, e non, per tentare di sopravvivere, lottando contro rivali pronti a distruggerli. L’ultimo uscito è la versione remastered, aggiornata al 2000.
  7. The Witcher: negli anni che vanno dal 1993 al 1999 lo scrittore polacco Andrei Sapkowsky pubblica diversi romanzi e racconti fantasy che hanno come protagonisti esseri umani modificati geneticamente che hanno il compito di sorvegliare e salvare la terra da numerose minacce. Un insieme di armi, stregonerie, pozioni ed abilità aiuterà i protagonisti nelle loro missioni. C’è un collegamento cronologico diretto tra libri e giochi, una conoscenza letteraria di base sull’argomento può aiutare la vastità di richiami, fedeli ai romanzi e racconti al punto di riportare in maniera maniacale le stesse vicende.
  8. American McGee’s Alice: Lewis Carroll firma uno dei romanzi più famosi al mondo, ossia ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’, ed un secolo dopo questo ispira la creazione di un gioco che prende notevolmente spunto dal romanzo ma che ne stravolge i canoni fornendo una visione assolutamente unica. Action game che ripercorre le ambientazioni originali cambiandone aspetto e storia; Alice torna nel Paese delle meraviglie qualche anno dopo e tutto è cambiato, corruzione dilagante ed amici di un tempo che diventano nemici. Riuscirà la protagonista a salvare il famoso paese, dopo aver passato numerose vicissitudini personali?
  9. Bioshock: La città di Rapture, nata dalla mente di Ken Levine, è evidentemente ispirata alle opere scritte dalla filosofa e scrittrice statunitense novecentesca Ayn Rand, nota per aver teorizzato la corrente oggettivista e per aver propugnato il cosiddetto “egoismo razionale”. Questo concetto è molto presente anche nella distopica visione subacquea offerta dal magnate Andrew Ryan ed è veicolato dall’idea che ogni uomo possa autodeterminarsi facendo i propri interessi in un clima di liberalismo spinto, sorretto dall’etica delle idee e dalla mancanza di un vero e proprio potere costituito che detti le regole.
  10. Stalker: l’ispirazione per la creazione di questo gioco arrivò dalle vicende narrate dai fratelli Boris e Arkady Strugatsky nel romanzo ‘Picnic sul Ciglio della Strada’ datato 1972. In una Terra in gran parte minacciata e dominata dagli alieni esistono le cosiddette ‘zone’, ossia porzioni di terre attaccate dagli alieni ed abbandonate in seguito, in cui non è possibile entrare. Le ‘zone’ sono colme di minacce e cariche di caratteristiche sovrannaturali; in questo sparatutto il giocatore deve tentare di liberare la Terra dalla minaccia aliena.