> > Come si forma un fiocco di neve

Come si forma un fiocco di neve

neve

Il fenomeno simbolo per eccellenza dell'inverno al microscopio: ecco cosa succede quando cade la neve. Le credenze popolari affermano che non ne esistono due uguali, mentre la scienza ci ha insegnato che la cosa è possibile, anche se altamente improbabile, e che si è già verificata ed è stata p...

Il fenomeno simbolo per eccellenza dell’inverno al microscopio: ecco cosa succede quando cade la neve.

Le credenze popolari affermano che non ne esistono due uguali, mentre la scienza ci ha insegnato che la cosa è possibile, anche se altamente improbabile, e che si è già verificata ed è stata provata scientificamente. I fiocchi di neve sono delle formazioni atmosferiche tanto precarie quanto imperscrutabili. Acqua ghiacciata cristallina, aggregatasi insieme in maniera casuale fino a formare delle strutture complesse e irregolari, secondo la nivologia (la scienza che studia la neve e in fenomeni a essa collegati). Ma come si forma, nello specifico, un fiocco di neve? Vediamo più nel dettaglio.
La neve si forma attraverso un processo di brinamento del vapore acqueo. Il brinamento è il passaggio dallo stato gassoso a quello solido senza passare per lo stato liquido, e solitamente avviene in presenza di bruschi sbalzi di temperatura. È appunto il caso del vapore acuqeo quando incontra, nell’atmosfera, una corrente fredda. Altra precondizione necessaria alla formazione della neve è l’incontro con i germi cristallini, microparticelle – di acqua o altre sostanze – presenti in atmosfera in forma di microscopici cristalli. Il vapore acqueo brina attorno a essi, aggregandosi progressivamente, fino a formare i fiocchi; non appena raggiunge una certa consistenza e un peso sufficiente, il fiocco di neve inizia a cadere verso il suolo.
Se la temperatura emanata dal suolo è sufficientemente fredda – intorno ai 2° centigradi -, il fiocco si posa a terra senza sciogliersi. In caso contrario, può arrivare a sciogliersi anche diversi metri prima di toccare terra: ciò dipende dalla presenza di correnti ascensionali calde, anche di natura artificiale; è il caso, ad esempio, dei vapori prodotti da un impianto di riscaldamento. Va da sé che tale fenomeno è più o meno presente – o persino impercettibile – a seconda della portata e dell’intensità del fenomeno nevoso. Quando la neve si fonde in strati più o meno superiori dell’atmosfera, essa tende a ripristinare lo stato liquido “ignorato” nel processo di formazione, per giungere quindi al suolo sotto forma di pioggia.