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Consultazioni Governo, di Maio attacca il centrodestra

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Le consultazioni odierne per decidere delle sorti del governo sembrano in una fase di stallo. Di Maio accusa la coalizione di essere un artifizio.

Terminato il primo round di consultazioni del Governo. Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati conclude così le prime discussioni esplorative, venerdì riferirà al presidente Mattarella.

Di Maio, governo solo con la Lega

Il leader del Movimento 5 stelle è stato chiaro su questo punto: il suo partito scenderà a patti solo con la Lega di Matteo Salvini. Luigi di Maio continua, affermando che la coalizione è vista dal M5s solo ed esclusivamente come un artifizio elettorale. Con questo spirito, formare il Governo sembra essere un’impresa ardua.

Oggi pomeriggio di Maio si era lamentato del fatto che Salvini lo avesse accusato di porre dei veti su Berlusconi. In seguito fa notare che comunque lo stesso leader della Lega pone a sua volta dei veti sul Partito Democratico. Ribadisce inoltre di essere disposto a trovare un accordo solo con la Lega, unica altra vera forza politica, senza contare il fatto che nessuno dei due fronti pone restrizioni sull’altro.

Proseguendo di Maio lancia alla Lega un ultimatum, o perlomeno questa è l’impressione che si ha leggendo le sue parole: “Salvini ha l’occasione per prendere consapevolezza e coscienza del fatto che le uniche forze in grado di dialogare e firmare un contratto di governo sono M5s e la Lega e dico a Salvini che di tempo non c’è più. Decida entro questa settimana, il Paese non può aspettare”.

Le risposte di Matteo Salvini

Il leader leghista, di tutta risposta, critica pesantemente l’ostruzionismo messo in campo da Luigi di Maio. Afferma: “Il prossimo giornalista chieda a Di Maio ‘senti ma tu sei disponibile come ha fatto Salvini a fare un passo a lato, pur di far partire il governo?’. Se vi dirà di no perché vuole fare il premier, allora non sa stare al mondo“. Parole forti nel tentativo di spronare il M5s a scendere a patti.

Matteo Salvini inoltre dichiara di essere dalla parte degli elettori e non dei partiti. A ragion di ciò, continua dicendo che le urne hanno dato risultati chiari: il governo dev’essere formato da una squadra che comprenda centrodestra e cinque stelle. A suo avviso, di Maio pensa solo a sé stesso.

Nel frattempo, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni spalleggiano Salvini. Il primo ribatte all’affermazione di di Maio secondo la quale la coalizione sarebbe un artifizio. Mentre la seconda si dichiara aperta al dialogo con il Movimento, ma vuole fortemente che la guida del governo resti al centrodestra, in rispetto della volontà dei cittadini italiani.

La situazione nel complesso

Le consultazioni che si stanno tenendo in questi giorni tra i leader dei principali partiti politici ed il presidente della Camera del Senato sembrano essersi arenate in uno stallo. Da un lato il Movimento 5 Stelle che rivendica la sovranità per esser stato il partito singolo con più voti. Dall’altro la coalizione del centrodestra che nell’insieme ha ottenuto più voti del solo Movimento.

La questione assume dei contorni labili che quasi esentano dalla politica. Intanto il tempo stringe e nonostante una legge elettorale tutt’altro che limpida, il popolo italiano reclama un governo funzionale. Venerdì il presidente del Senato Casellati incontrerà Mattarella per riferire gli esiti di questa settimana di consultazioni.