Marcello Astorri Corea del Nord e Corea del Sud proseguono nel loro percorso di pacificazione. Sono iniziate, infatti, le operazioni di rimozione delle mine da alcune zone del confine tra i due Paesi. Un grosso passo avanti, che si unisce a tanti altri fatti in precedenza. Il leader nord coreano, Kim Jong-un, e il presidente sudcoreano Moon Jae-in si sono già incontrati tre volte. Lo scorso marzo c’è stata la prima, storica, stretta di mano tra i due, a maggio un nuovo summit dove i due si sono addirittura abbracciati e uno, l’ultimo in ordine di tempo, tra il 18 e il 20 settembre. E alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018 le due coree hanno sfilato insieme alla cerimonia di apertura.
Lo scorso novembre spari sul confine tra le coree
Si tratta di un gesto molto importante a livello simbolico. Sul confine i due eserciti sono sempre rimasti uno di fronte all’altro a presidiare il confine fin dalla fine della guerra di Corea, i combattimenti sono cessati nel 1953. Ma non è mai finita ufficialmente. Almeno fino allo scorso settembre, quando Seoul ha dichiarato la conclusione formale del conflitto. Si ricordano episodi di violenze, anche relativamente recenti, su quel confine. Per esempio, a novembre 2017, un disertore della Corea del Nord che tentava di attraversare il confine è stato fatto bersaglio di numerose pallottole da parte del suo stesso esercito. Non è infatti consentito attraversare quel confine. L’uomo, ferito in vari punti, è stato poi soccorso dai militari sudcoreani.
L’avvicinamento con il presidente Trump
Adesso, però, sembra che quei tempi siano finiti. Molto di questo avvicinamento dipende, ovviamente, dal significativo miglioramento dei rapporti tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. E all’annunciata decisione di Kim, in seguito all’accordo con gli Usa della scorsa estate, di denuclearizzare il suo Paese. Addirittura, il presidente statunitense, Donald Trump, nei giorni scorsi è arrivato a dire “Io e Kim ci siamo innamorati, mi ha scritto delle belle lettere”.
