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Tragedia al frantoio di Corinaldo: bimbo cade nel pozzo e muore

Corinaldo

Tragedia al frantoio di Corinaldo, presso Ancona: un bimbo cade nel pozzo e muore, proprio come Alfredino Rampi 36 anni fa

La tragedia al frantoio Corinaldo di ieri, domenica 12 novembre, ricorda terribilmente quello che accadde nel giugno del 1981 a Vermicino, con la morte del piccolo Alfredino Rampi. Anche ieri, come più di 30 anni fa, un soccorritore si è sentito male mentre cercava di estrarre il piccolo, che è poi spirato in ospedale.

Trentasei anni dopo si rivive lo stesso dramma e la medesima angoscia. Uguale anche il dolore di due genitori. Un bambino di cinque anni, Florin Petru Strambu, è morto cadendo in un pozzo a Corinaldo, un piccolo paese nella provincia di Ancona. La tragedia ricalca in modo terribile quella del giugno 1981. Allora a Vermicino perse la vita Alfredino Rampi. Per seguire la sua vicenda, gli italiani restarono incollati alla tv per ore, nella speranza di un lieto fine che purtroppo non arrivò.

La morte del piccolo Florin Petru è avvenuta nella tarda serata di domenica. Il piccolo si trovava in un frantoio insieme al padre e alla zia, quando pare essersi avvicinato troppo al pozzo, nel quale sarebbe poi precipitato. Sulla morte del bimbo stanno ora indagando i carabinieri di Senigallia.

Corinaldo come a Vermicino, trentasei anni dopo

Come a Vermicino, i soccorritori si sono subito resi attivi per estrarre il piccolo dal buco nero. E sempre come a Vermicino, uno di loro, un sommozzatore del 115, si è sentito male per le esalazioni provenienti dal pozzo. Quando medici e pompieri sono riusciti ad afferrarlo, Florin, figlio di rumeni ma nato in Italia, era ancora vivo. Respirava, seppur debolmente.

Alfredino Rampi

Sul posto è stato anche eseguito un tentativo di rianimazione. Poi il piccolo è stato portato di corsa all’ospedale di Senigallia. Qui Florin Petru è morto alle 20.25. Secondo le prime ricostruzioni, il tentativo dei vigili del fuoco di calarsi con le maschere antigas è stato inutile perché la loro scala era troppo corta. Solo i sommozzatori sono riusciti a calarsi nel fondo del pozzo.

Corinaldo: la dinamica dei fatti

Il bambino è scivolato nella cisterna del frantoio dell’azienda Brignoni, dove confluiscono gli scarti di lavorazione delle olive. Il pozzo sarebbe profondo circa quattro metri. Il piccolo era arrivato assieme al papà e alla zia, che aveva portato un carico di olive. Erano circa le 18.30 ed era buio. I tre si sono appoggiati a una pedana all’esterno del frantoio, in un’area di manovra di mezzi. C’è stato un tonfo quando il bimbo, sfuggito al controllo del genitore, è caduto nella cisterna dalla quale mancava il coperchio.

Immediata è stata quindi la chiamata ai centralini d’emergenza, così come il prodigarsi per tirarlo fuori da quell’oscurità. Ma la storia è stata senza lieto fine, esattamente come 36 anni fa a Vermicino. Il pm che si occupa del caso deciderà se disporre l’autopsia sul corpo del piccolo Florin Petru.

Dunque un altro terribile incrociarsi di coincidenze. Ad aprile infatti, ancora a Velletri, a due passi da Vermicino, un altro bambino rumeno di 23 mesi è morto cadendo in un pozzo in muratura nel giardino di casa. Il nonno era riuscito a recuperarlo, buttandosi nel pozzo e tenendo a galla il piccolo fino dell’arrivo dei soccorritori. Ma le condizioni di Adrian Costan erano già compromesse e il piccolo è poi morto in ospedale.