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Corona, l'avvocato: "Trattato come se fosse Riina"

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Fabrizio Corona, parla l'avvocato che prende le difese dell'ex re dei paparazzi per il trattamento ricevuto: "Trattato come Riina"

Fabrizio Corona continua a far parlare di sè. Anche se questa volta è l’avvocato dell’ex re dei paparazzi, Ivano Chiesa, a prendere le sue difese, con dichiarazioni forti sul mondo in cui Corona è stato trattato fino a questo momento.

L’avvocato di Corona: “Fabrizio trattato come se fosse Riina”

Ivano Chiesa, avvocato di Fabrizio Corona, ha preso le difese dell’ex re dei paparazzi e ha puntato il dito per il modo in cui è stato trattato nel momento dell’arresto. In particolar modo, l’avvocato sostiene che Corona sia stato arrestato “davanti al figlio 14enne, manco fosse Totò Riina, trattato come un mafioso senza esserlo”, sostenendo che la perquisizione della DDA fosse simile a qualcosa come “Apocalypse Now”.

In più, Chiesa ha rincarato ulteriormente la dose, affermando che Corona sia stato trattato in questo modo semplicemente “per un problema fiscale, in un processo basato sul nulla. Tanto che la richiesta dell’avvocato è quella di assolvere completamente il suo cliente, protagonista del processo in corso in questi giorni a Milano.

Processo Corona: le accuse contro l’ex re dei paparazzi

Nel corso del processo contro Fabrizio Corona, il PM di Milano, Alessandra Dolci, ha richiesto una condanna di cinque anni contro l’ex re dei paparazzi. Il quale è stato accusato di intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione. Quest’ultimo capo di accusa fa riferimento in particolar modo a quei 2,6 milioni di euro totali trovati in parte in alcune cassette in Austria e in parte (circa 1,7 milioni di euro) in un controsoffitto di una casa di Francesca Persi, una collaboratrice di Corona stesso per la quale è stata chiesta una condanna di due anni e quattro mesi. L’intenzione del PM è quella di smontare la difesa che sostiene che la Persi abbia semplicemente custodito quei soldi (che potrebbero pure provenire da reati del passato) frutto dei guadagni in nero derivanti da serate ed eventi.

Ma non è finita qui: secondo il pubblico ministero, l’ex compagno di Belen Rodriguez dovrebbe essere indagato anche per un altro tipo di reato, ovvero quello per appropriazione indebita.

Ovviamente l’avvocato è intervenuto anche in riguardo a questa richiesta da parte del PM di Milano, sostenendo che “se lo condannate a 5 anni lo state condannando in pratica a 13 anni di carcere”. Chiesa in questo passaggio fa riferimento ad ulteriori cinque anni da scontare per passate condanne, a cui potrebbero esserne aggiunti altri tre in seguito ad un’udienza in Cassazione.