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Coronavirus: pubblicati i verbali delle riunioni della task force del febbraio 2020

Pubblicati i verbali delle prime riunioni della task force dedicata al Covid

Il Ministero della Salute ha pubblicato i resoconti della task force ministeriale per il Coronavirus redatti tra il 22 gennaio e il 21 febbraio 2020.

All’inizio di febbraio 2020, gli esperti ritenevano che l’infezione da SarsCov2 non circolasse al di fuori della Cina. Questo è quello che emerge dai resoconti della task force ministeriale dedicata al Coronavirus redatti tra il 22 gennaio e il 21 febbraio 2020 e pubblicati dal Ministero della Salute. I documenti coprono il periodo che va dalle prime riunioni della task force al giorno in cui venne ricoverato Mattia, il paziente uno italiano.

Coronavirus, il Tar del Lazio ha stabilito di pubblicare i verbali della task force 

La pubblicazione dei resoconti è stata stabilita dal Tar del Lazio con una sentenza del 7 maggio 2021 in seguito al ricorso del deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, a cui era stato negato l’accesso agli atti.

Coronavirus, la task force fu costituita per “coordinare ogni iniziativa relativa al Coronavirus”

Il verbale della seduta del 21 gennaio 2020, reso noto all’epoca tramite un comunicato stampa, indica che la task force ministeriale fu istituita al fine di “coordinare ogni iniziativa relativa al Coronavirus 2019-nCoV”. La task force si riuniva ogni giorno ed era formata dalla direzione generale per la prevenzione, dalle altre direzioni competenti, dai Carabinieri dei Nas, dall’Istituto superiore di sanità (Iss), dall’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, dall’Agenzia italiana del farmaco, dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e dal consigliere diplomatico.

Nella riunione del 6 febbraio 2020, l’Iss indicò che “non c’è trasmissione del virus prima della comparsa dei sintomi” e consigliò di predisporre “un piano per implementare i posti di terapia intensiva nell’eventualità che ci fosse un’epidemia nel nostro Paese”.

Negli incontri della task force del febbraio 2020 il ministro della Salute Roberto Speranza parlò almeno due volte della necessità di adottare in Italia misure più severe per affrontare la pandemia. Nel verbale della seduta del 19 febbraio si legge che Speranza dichiarò: “Negli ultimi 3-4 giorni non abbiamo aumentato le misure, ma ne avremmo potuto adottare di più rigorose. Leggendo i dati in evoluzione potremmo anche disporre altre misure anche più drastiche, ma è opportuno valutare ora dopo ora”.

Coronavirus, a metà febbraio 2020 la task force decise di aggiornare il piano pandemico

La necessità di aggiornare il piano pandemico nazionale venne rilevata nella riunione della task force del 15 febbraio 2020. A porre l’attenzione sul problema fu Francesco Paolo Maraglino, del dipartimento Prevenzione del ministero. Il verbale relativo alla seduta riporta infatti che “il dottor Maraglino evidenzia la necessità di procedere ad un aggiornamento del piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale, risalente al 2009″. Nella riunione del 16 febbraio, Maraglino informò “che il tavolo di lavoro per l’aggiornamento del Piano pandemico si riunirà il 18 febbraio. Si lavorerà in sottogruppi per accelerare i lavori“.

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