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Covid, la cura domiciliare del professor Giuseppe Remuzzi

Giuseppe Remuzzi

La ricerca del professor Remuzzi su come curare il Covid a casa. Un'indagine sull'uso degli antinfiammatori per combattere il virus.

Il professor Giuseppe Remuzzi, in un’intervista a Huffpost, ha spiegato la sua ricerca su come curare il Covid da casa. Il direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha svolto un’indagine sull’uso degli antinfiammatori per combattere il Coronavirus.

Cura domiciliare di Remuzzi

La malattia potrebbe essere tranquillamente curata da casa, con l’aiuto di un medico che segue il proceddo di guarigione. Il professor Remuzzi ha voluto anche rassicurare riguardo al vaccino AstraZeneca e ha confermato che i benefici sono sicuramente più alti rispetto ai rischi. “Tutto è partito dall’intuizione del Primario di Malattie Infettive del nostro ospedale, il professore Fredy Suter, e da un gruppo di medici che hanno lavorato con lui e con noi: fin dall’inizio avevano l’idea che la malattia di Covid-19 si potesse curare a casa nelle fasi molto precoci, fin dai primi sintomi, senza aspettare il tampone, semplicemente come si cura qualunque infezione delle alte vie respiratorie e cioè con degli antinfiammatori” ha spiegato il professor Remuzzi, che ha svolto la sua analisi sotto forma di retrospettiva, visto che il ministero della Sanità aveva già stabilito delle linee guida per i medici. Questo metodo consiste nell’analizzare il processo dopo che la cura è stata portata a termine. Il medico e la sua equipe ha studiato i risultati dei pazienti trattati con antinfiammatori ai primi sintomi. I dati sono poi stati messi a confronto con un gruppo di persone curate con il sistema tradizionale.

I medici hanno usato i farmaci Celecobix e Nimesulide, dua antinfiammatori molto efficaci per lo scopo della ricerca. “In alternativa utilizziamo l’aspirina e questo per i primi 6-8 gg. Questa somministrazione avviene in fase precoce, alla comparsa dei primi sintomi. Poi si fanno degli esami in laboratorio dopo 8-10 gg, se ci sono segni di eccessiva infiammazione si somministra cortisone, mai prima di 8 giorni, e poi eventualmente eparina nel caso ci siano segni di attivazione della coagulazione” ha spiegato il professore, che ha sottolineato che la cura domiciliare è possibile solo se si è seguiti da un medico ed è efficace appena compaiono i primi sintomi. I risultati della ricerca sono stati sorprendenti. Ci sono state solo 2 ospedalizzazioni su 90 con la cura a base di antinfiammatori. 13 su 90 nei pazienti con cura tradizionale. I ricercatori hanno riscontrato il 90% delle riduzione dei giorni di ospedalizzazione e il 90% di riduzione dei costi.