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Covid, minacce No vax a Di Maio: “Un altro infame da giustiziare, devi crepare”

Minacce

I No vax e i No Green Pass hanno rivolto numerose minacce contro il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a proposito della pandemia Covid.

Continuano gli attacchi contro gli esponenti del mondo politico e della comunità scientifica italiana da parte dei No vax e dei No Green Pass. In questo contesto, in alcune chat Telegram, sono emerse numerose minacce nei confronti del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Covid, minacce No vax a Di Maio: “Un altro infame da giustiziare, devi crepare”

Sono tanti gli utenti che si stanno scagliando contro i politici e gli scienziati italiani sulle chat No vax e No Green Pass create sulla piattaforma di messaggistica istantanea Telegram.

Nel mirino dei No vax e dei No Green Pass, è recentemente finito anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio verso il quale sono state inviate svariate minacce.

Alcuni utenti, infatti, rivolgendosi al ministro pentastellato, hanno inviato messaggi come “un altro infame da giustiziare” oppure “è necessario il piombo” o un ancor più drastico “devi crepare”.

Covid, minacce No vax a Di Maio: le ultime dichiarazioni del ministro degli Esteri

Analoghe manifestazioni verbali intrise d’odio sono state alimentate dalle dichiarazioni proferite in tempi recenti dal ministro degli Esteri in relazione alla campagna vaccinale varata in Italia per contrastare la diffusione del coronavirus.

Negli ultimi giorni, infatti, Luigi Di Maio si è nuovamente espresso in merito alla campagna vaccinale ribadendo che “non solo tutto l’arco politico deve condannare le violenze che stiamo vedendo da parte di sedicenti No Vax, che stanno manifestando con forme inaccettabili. Ma faccio anche un appello a tutte le forze politiche: non bisogna soffiare sul fuoco“.

Inoltre, il ministro Di Maio aveva anche dichiarato quanto segue: “Non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di utilizzare violenza, minacciare medici, professori universitari che si battono per le campagne vaccinali. Si è arrivati all’assurdo ed è meglio che come panorama politico blocchiamo questa degenerazione e diciamo parole chiare”.

Di Maio, il post Facebook contro le minacce a politici, giornalisti e scienziati

Nella giornata di martedì 31 agosto, il ministro degli Esteri è intervenuto sulla spiacevole situazione, postando un lungo post su Facebook:

Un’escalation preoccupante, un clima d’odio che fa male al Paese, ma che non fermerà la campagna di vaccinazione.

Le minacce di questi giorni a giornalisti, medici, cittadini comuni da parte di sedicenti No Green Pass e No Vax non sono tollerabili e vanno denunciate senza esitazione.

Parlano di libertà, di vita, e poi minacciano di morte le persone.

Frasi come “ti sparo, devi morire”, aggressioni fisiche e verbali. Si sta superando ogni limite.

La libertà è la vita, è la tutela della nostra salute e di quella di tutte le persone che ci stanno accanto. La violenza no, quella non è libertà, quella va condannata.

Anche la politica sta reagendo, ringrazio quanti oggi mi hanno espresso solidarietà. Una solidarietà che deve andare alle tante, troppe persone che da giorni ormai subiscono minacce e aggressioni.

La risposta migliore che possiamo dare è vaccinarci. C’è la maggior parte degli italiani che si è già vaccinata, circa il 70% dei cittadini over12 ha completato il ciclo. E non saranno di certo le minacce di questi vigliacchi a fermare la campagna di vaccinazione.

Adesso sensibilizziamo coloro che non l’hanno ancora fatto, la ripresa del Paese passa anche da questo.

Non molliamo, rimaniamo uniti e ricordiamoci che il vaccino salva la vita.

Covid, minacce No vax a Di Maio: le chat su Telegram

Il messaggio pronunciato e diffuso da Di Maio, tuttavia, non ha fatto altro che conferire nuova linfa vitale ai rancorinutriti dai No vax e dai No Green Pass, rappresentando un terreno fertile per la nascita di ulteriori polemiche.

Alcuni utenti attivi sui gruppi Telegram, infatti, hanno commentato le parole del ministro con frasi estremamente crude e violente come “lo impalerei in pubblica piazza”, “ti veniamo a prendere”, “ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo”. Ma c’è anche chi si spinge oltre, vagheggiando una “soluzione finale” che consista nel “procurare attentatidislocati nei luoghi di potere, in simultanea”.

Un simile scenario si è sviluppato in un clima particolarmente teso e già caratterizzato dalle aggressioni ai giornalistidurante le manifestazioni No vax e No Green Pass e dalle minacce pronunciate contro i militanti del Movimento 5 Stelle e l’infettivologo Matteo Bassetti.