Dopo Mariastella Gelmini anche Renato Brunetta ha lasciato Forza Italia. Il Ministro per la Pubblica amministrazione lo ha annunciato su una nota in cui afferma che il partito avrebbe rinnegato i suoi valori e la sua storia. La crisi di governo termina quindi con le dimissioni ufficiali di Draghi, accettate dal presidente Sergio Mattarella, e con diversi strasichi che presumibilmente proseguiranno anche nei prossimi giorni (o settimane).
In data 21 luglio è arrivata anche la presa di posizione di Antonio Tajani, il quale si è dichiarato sorpreso per l’abbandono di Mariastella Gelmini affermando nel suo intervento a “Non stop news”: “E’ una scelta della Gelmini quella di andare via, sono rimasto sorpreso, ha ricevuto tanto da Berlusconi, capo delegazione di F.I, oltre ad essere ministro”.
Crisi di governo, Brunetta: “Non sono io che lascio, ma è Forza Italia”
Renato Brunetta ha lasciato Forza Italia. Nella nota in cui annuncia il suo addio spiega: “Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia”. Il ministro della Pubblica amministrazione spiega che non votando Draghi, il partito ha tradito “i valori fondanti della sua cultura: l’europeismo, l’atlantismo, il liberalismo, l’economia sociale di mercato, l’equità”. Si tratta del secondo abbandono di Forza Italia da parte di un suo membro illustre dopo quello di Mariastella Gelmini.
Brunetta: l’elogio al Partito popolare europeo
Nella nota Renato Brunetta ha elogiato il Partito popolare europeo, realtà di cui il ministro vanta di essere iscritto. I cardini di tale partito, ha spiegato il ministro, si ritrovano “nell’agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr”.