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Crollo ponte Morandi. L’esperto “Forse un attentato"

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Ipotesi attentato per il crollo del ponte Morandi a Genova. A sostenerlo l'esperto di ponti Enzo Siviero. La tesi del prof

Il ponte Morandi di Genova potrebbe essere stato fatto saltare in aria. Ma si tratta solo di un’ipotesi accademica. A sostenerlo è infatti l’ingerire Enzo Siviero, uno dei massimi esperti mondiali di ponti. L’ipotesi shock, occorre sottolineare, si fonda su una sua personale ricostruzione dei fatti secondo cui il crollo potrebbe essere stato causato da alcune microcariche piazzate nei punti giusti. Quanto al movente? Le cause potrebbero essere correlate al ruolo di leadership di Autostrade per l’Italia.

La tesi del professore

La voce che sostiene questa tesi è autorevole, tanto da lasciare qualche dubbio sul fatto che, malgrado il generale clima di allarmismo sul tema, possa trattarsi effettivamente di un attentato. Enzo Siviero è stato per oltre trent’anni professore di statistica e progetto ponti all’Università di Venezia. Docente stimato, laurea ad honorem in architettura è un professionista che vanta nel corso della sua carriera il collaudo di ponti come il “Calatrava” a Venezia. L’ingegnere ha abbozzato una prima argomentazione della sua tesi sul crollo dello scorso 14 agosto ai microfoni di Antenna Tre. Dapprima con un tono molto cauto, consapevole dell’incredulità che avrebbe suscitato.

“Io conosco il viadotto Morandi molto bene”

Ha parlato di dinamica compatibile con quella dell’esplosione: il crollo sarebbe infatti avvenuto, sempre secondo la sua ricostruzione, a partire dal basso. Un fatto veramente inspiegabile dal suo punto di vista: “Io conosco il viadotto Morandi molto bene e so quanto fossero robusti quei pilastri”. L’evento potrebbe non essere accidentale dunque. Quanto ai possibili responsabili fa un vago e indiretto cenno alla concorrenza nel campo autostradale. A volere questa tragedia potrebbero essere stati, a suo avviso, “alcuni soggetti interessati a prender in mano il settore. “Non dimentichiamo che fine ha fatto Mattei”, ha poi aggiunto l’esperto a sostegno delle sue affermazioni, che, ha comunque voluto precisare, rimangono sul piano puramente accademico. “Come quelle che altri hanno formulato sui fulmini”.

Una probabilità superiore al 50%

Eppure il professore ha continuato a sostenere l‘ipotesi dell’attentato. Un giornalista del Corriere del Veneto ha riportato altre sue dichiarazioni. “C’è una fortissima probabilità superiore al cinquanta per cento, che si tratti di attentato. E penso che nel giro di 4-5 giorni sarò in grado di supportare tale ipotesi” ha dichiarato Siviero. Non resta che attendere più concreti dati a riguardo.

Il rapporto con Spea

E intanto iniziano ad affastellarsi le contraddizioni. Siviero aveva infatti precisato come le sue fosseroi considerazioni a mero titolo personale e questo perché Spea lo avrebbe interpellato in qualità di professionista. La società gli avrebbe chiesto proprio di verificare quanto fatto in passato dal punto di vista della manutenzione del ponte genovese. Da parte sua Spea ha dapprima confermato l’esistenza del rapporto di consulenza con Siviero per poi far sapere, dopo alcune verifiche, che a colloqui iniziali non fosse poi seguito un incarico formale. Il tutto accompagnato da una formale diffida a rilasciare dichiarazioni per il gruppo.