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Lo smemorato confessa "Ho inventato tutto, ero oppresso"

Salvatore Mannino, lo smemorato confessa

Lo smemorato Salvatore Mannino ha confessato. Si sentiva oppresso e voleva dimostrare alla sua famiglia quanto è importante.

Salvatore Mannino, lo “smemorato” di Lajatico, ha confessato. Il 52enne ha ammesso di non aver mai perso la memoria durante il viaggio in Scozia e di aver inventato tutto. Lo ha fatto “per dimostrare alla mia famiglia come sono importante“, ha raccontato agli psichiatri. Mannino ha inoltre dichiarato di sentirsi profondamente “oppresso dalla suocera“. Il 52enne è scomparso dalla sua casa in Toscana il 19 settembre. Dopo aver portato i quattro figli a scuola, l’uomo ha fatto perdere le sue tracce. Ma non prima di lasciare ai familiari una valigetta contenente 10.500 euro in contanti. Accanto alla valigia c’era un biglietto con una sequenza numerica che è stata decodificata da Filippo, il figlio 18enne studente alla facoltà di Ingegneria.

Lo “smemorato” ha confessato

Mannino è stato ritrovato il 20 settembre in Scozia, sul pavimento della cattedrale di Saint Giles di Edimburgo. È stato identificato grazie ad alcuni ideogrammi orientali tatuato sul braccio. Al suo risveglio, aveva dimenticato tutto dei suoi 52 anni di vita. Compresa la lingua italiana. I medici dell’ospedale scozzese che lo hanno visitato per primi hanno dichiarato: “Si esprime in un inglese infantile e non dice una parola d’italiano“. A Edimburgo lo hanno raggiunto la moglie e il primogenito Filippo, portando con sé anche una foto degli altri figli. Ma Mannino ha finto di non riconoscerli e li ha accolti con uno stupito “Who are you?”.

Qualche giorno prima della confessione, l’uomo aveva mostrato i primi segni di cedimento. All’inglese aveva iniziato ad accostare la sua lingua madre. Inoltre, aveva riconosciuto alcuni dei suoi familiari. I medici sospettavano già da tempo che l’amnesia del 52enne fosse frutto di finzione.