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Omicidio Marco Vannini, la mamma in tv: "Sentenza vergognosa"

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Fu ucciso da un colpo di pistola esploso da padre della sua fidanzata. Dopo la sentenza della Corte d'Appello la famiglia porta il caso in tv.

Era il 18 maggio 2015, Marco Vannini, 20 anni, veniva ucciso da un colpo di pistola sparato in casa della fidanzata a Ladispoli. Ora i giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno pronunciato la sentenza: una condanna a 5 anni per omicidio colposo ad Antonio Ciontoli, identificato come artefice di quel colpo fatale, 3 anni per la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico Ciontoli. Assolta invece la fidanzata del figlio Viola Giorgini. Secondo le ricostruzioni dell’accusa il proiettile che uccise Marco fu esploso dal padre della fidanzata alla presenza dell’intera famiglia intorno alle 23:20 di quella fatidica notte. Ma Marco morì solo alle 3:10 dopo una straziante agonia. Durante il processo emersero alcune registrazioni telefoniche in cui la famiglia sembrava ritardare l’intervento del 118 (prima riferendosi ad un malore causato da uno scherzo, poi ad una ferita causata da un pettine).

Marina Conte a Pomeriggio Cinque

Nelle ultime ore la famiglia di Marco sta portando la battaglia per la giustizia in tv affinché non si spengano i riflettori sul caso anche a seguito di una sentenza che la madre del giovane ha definito “vergognosa”. Ospite al contenitore mattutino di Canale 5, Marina Conte, la mamma di Marco, ha condiviso tutto il dolore di una madre che ha dovuto fare i conti con l’atroce scomparsa di un figlio: “Io come mamma sto provando di nuovo un dolore fortissimo perché non mi identifico come cittadina italiana. La sentenza è una cosa vergognosa – ha detto nel corso del suo intervento a Mattino Cinque -. Alla fine sono dovuta uscire dall’aula con i carabinieri perché il presidente mi ha detto che mi avrebbe anche denunciato” (il riferimento è all’urlo di rabbia esploso in aula dopo la sentenza della riduzione di pena a Ciontoli). “Una sentenza emessa non in mio nome e non in nome del popolo italiano” aggiunge la donna.

“C’è una guerra in atto, non mi fermerò”

“Ciontoli forse non si farà neanche un anno di galera – ha poi detto la donna concludendo il suo sfogo -, questa cosa mi fa pensare che non c’è più giustizia. Lo Stato porta a farsi giustizia da soli. È quello che penso”. Dichiarazioni forti che esprimono tutto il senso d’ingiustizia di una famiglia che non ha intenzione di arrendersi e continuerà a lottare servendosi di ogni mezzo disponibile: ospiti del programma Mediaset nel corso di questa giornata di mercoledì 30 gennaio 2019, la famiglia Vannini è attesa in serata nello studio de La vita in diretta mentre alle 21:30 presenzierà al programma Rai 3 Chi l’ha Visto?.