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Bimbo ucciso a Cardito, il padre "Come si può essere così crudeli?"

Il padre del bimbo ucciso a Cardito

Felice Dorice, il padre del bimbo ucciso a Cardito, ha rilasciato un'intervista a Pomeriggio Cinque. Con lui anche il fratello Vincenzo.

Felice Dorice non riesce a capacitarsi di come suo figlio Giuseppe sia potuto morire in casa, a Cardito, ucciso a soli 7 anni dal compagno della madre. “Non so come possa essere successo”, ha dichiarato l’uomo, intervistato per la trasmissione Pomeriggio Cinque. “Il dolore è troppo grande, non riesco neanche a parlare. Non mi riesco a dare una spiegazione a questa tragedia, non capisco tanta crudeltà“. I rapporti con l’ex compagna Valentina erano da tempo tesi, tanto che la donna gli impediva di frequentare i figli. “Io la chiamavo per avere notizie”, ha raccontato, “ma lei mi ha detto di non farmi più sentire, che non facevo più parte della famiglia. Io ho continuato a insistere, ma non mi hanno più risposto al telefono”.

Lo zio del bimbo ucciso

Insieme a Felice Dorice, nel corso dell’intervista, era presente anche il fratello Vincenzo. “Se Valentina non ha mai denunciato, deve pagare anche lei”, è stato il commento dello zio del bimbo ucciso. “Per vedere i figli mio fratello era costretto ad andare alla stazione di Sorrento [dove vive la nonna, ndr]. Solo lì l’ex compagna glieli faceva vedere. Lui li sentiva telefonicamente. Non sapevamo nulla del fatto che i bambini fossero a Cardito. Pensavamo fossero a Sorrento, della nonna. Quando i bambini avevano bisogno di qualcosa, mio fratello portava tutto all’ex compagna alla stazione di Sorrento. Spesso, però, lei non rispondeva al telefono“.

Vincenzo ha poi raccontato di essersi recato, insieme al fratello, al Santobono di Napoli, dove è ricoverata la nipote Noemi. “Siamo andati a trovarla. Abbiamo parlato con i medici e con le forze dell’ordine, per assicurarci che stesse bene. Poi abbiamo nominato un legale esperto nella tutela dei minori. Vogliamo che venga fatta giustizia, chi ha sbagliato deve pagare. Se la madre ha assistito a tutto quello che si dice e se è vero che i bambini avevano già subito maltrattamenti, significa che ha sempre coperto Tony. Se non aveva il coraggio e aveva paura, poteva avvertire le forze dell’ordine o almeno chiamare noi e saremmo intervenuti immediatamente. Questa tragedia si poteva evitare“.