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Fece cadere la fidanzata dalla finestra, pena dimezzata per Rizzotto

omicidio Puddu

Uccise nel 2014 la 37enne sarda Daniela Puddu, precipitata da una finestra del terzo piano. Per Dario Rizzotto pena ridotta a 11 anni di carcere.

Dario Rizzotto non voleva uccidere. La Corte d’Appello di Bologna ha infatti dimezzato la condanna per il 40enne originario di Salemi, in provincia di Trapani, da 23 a 11 anni di carcere ridefinendo il reato da omicidio volontario a preterintenzionale. L’uomo nell’agosto del 2014 ha ucciso a Fiorenzuola la fidanzata Daniela Puddu gettandola dalla finestra del terzo piano del loro appartamento.

E’ omicidio preterintenzionale

La tragedia è avvenuta a seguito di un’accesa lite, dopo la scoperta da parte di Dario Rizzotto che la 37enne sarda chattava con l’ex fidanzato tramite Facebook. In un primo momento l’uomo ha cercato di convincere gli investigatori che Daniela Puddu si era suicidata.

Alla fine Dario Rizzotto ha però confessato, spiegando che la sera dell’omicidio aveva assunto alcol e droga. Da qui la richiesta del suo legale, l’avvocato Calogera Falco, che nel luglio 2018 ha ottenuto in Cassazione di annullare la sentenza a 23 anni di carcere e di rinviare il procedimento ad altra sezione ella Corte d’Appello.

Nel 2016 infatti i giudici di secondo grado avevano raddoppiato la pena inflitta a Rizzotto in primo grado contestandogli appunto l’omicidio volontario.

L’ipotesi della volontarietà

All’epoca, per la Procura, Rizzotto era reo infatti di aver spinto Daniela fuori dalla finestra e di averle strappato poco prima della caduta la catenina che aveva al collo, tanto che questa era stata trovata spezzata.

Dopo questa nuova richiesta di giudizio, la Corte d’Appello di Bologna è invece tornata sui suoi passi, ridefinendo il reato in omicidio preterintenzionale e dimezzando la condanna del 40enne, che si trova già in carcere.

Confermato invece il risarcimento di 30mila euro in favore della sorella della vittima, che si era costituita parte civile.