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Sesso con l'alunno, il marito della 31enne sarà presto ascoltato

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Il marito della 31enne che ha abusato del suo alunno di ripetizioni, rimanendo incinta, non l'ha mai abbandonata. Presto verrà interrogato

La procura continua ad indagare fra l’operatrice socio-sanitaria di 31 anni, indagata per atti sessuali su minore, e il suo allievo di ripetizioni private di 15 anni. Relazione che, come dimostrato dal test del Dna, ha portato a una gravidanza e alla nascita di un figlio, che oggi ha sette mesi.

“Guardate come somiglia al mio ragazzino”, diceva amorevolmente la trentunenne. Chiaro il riferimento al suo giovane studente. La donna, già moglie e madre, sembra non nascondesse il suo morboso invaghimento per il 15enne. Inoltre, durante la gravidanza, scriveva sul suo profilo Facebook pensieri sulla maternità e il destino.

Fra le persone informate sui fatti che saranno presto contattate dagli investigatori, c’è anche il marito della trentunenne, dal quale la donna ha un figlio di 11 anni. Così fa sapere La Nazione. L’uomo è sempre rimasto al fianco della moglie, a partire dalla perquisizione domiciliare. La sua preoccupazione sarebbe di perdere quel figlio, che ha sentito come sangue del suo sangue e a cui è stato costantemente vicino nel corso di questi suoi primi sette mesi di vita. Solo quando la procura avrà raccolto tutti gli elementi significativi e tassello dopo tassello avrà dipinto un quadro più preciso possibile, ascolterà anche il quindicenne. Effettivamente, sul futuro del neonato non vi è ancora alcuna certezza. Fino a che la vicenda non sarà chiarita e definitivamente chiuso il caso, è difficile decidere le sorti del piccolo: non è escluso che potrebbe essere il tribunale dei minori a decidere in merito.

Le indagini

L’obiettivo dei magistrati è di sentire la vittima una sola volta con incidente probatorio e in modalità protetta. Nel frattempo, gli investigatori della Squadra mobile stanno continuando ad ascoltare persone informate sui fatti, fra la cerchia di parenti e amici della donna.

La prima rilasciare dichiarazioni spontanee (poi sfociate in un interrogatorio vero e proprio) è stata la trentunenne. La donna, accompagnata in procura dai suoi avvocati difensori Mattia Alfano e Massimo Nistri, lunedì 11 marzo 2019 si è presentata per raccontare la sua versione dei fatti, a seguito della denuncia della famiglia del giovane allievo e alla perquisizione effettuata dalla Squadra mobile nella sua abitazione.