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Torino, volevano uccidere rivale in amore con la ricina: 4 arrestati

uomo accoltella

Come in Breaking Bad i 4 arrestati avevano progettato di uccidere utilizzando la ricina, un potente veleno che si estrae dalla pianta del ricino.

Nell’ambito dell’operazione Testuggine i carabinieri di Cuneo e Torino hanno tratto in arresto quattro persone, legate ad ambienti di estrema destra, con l’accusa di omicidio e produzione di aggressivi chimici. In base all’accusa erano intenzionati ad uccidere il rivale in amore di uno dei componenti della banda con la ricina, potente citotossina naturale spesso citata nella serie tv Breaking Bad.

Uccidere con la ricina

Volevano punire, e presumibilmente uccidere, un rivale in amore. Per questo motivo hanno cercato di produrre una pistola giocattolo che invece di acqua avrebbe contenuto ricina, un potente veleno che si estrae dalla pianta del ricino in grado di causare la morte anche a dosi bassissime.

Oltre che essere stata trovata nei depositi di Saddam Hussein, la citotossina viene spesso citata in molte serie tv americane, e in particolare in Breaking Bad.

Non è chiaro se gli indagati , attivisti negli ambienti dell’estrema destra, si siano ispirati o meno al telefilm fatto sta che all’alba di mercoledì 3 aprile 2019 più di cento militari dei comandi provinciali di Cuneo e Torino hanno tratto in arresto quattro giovani tra i 20 e i 24 anni con l’accusa di tentato omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici.

La pistola velenosa

In base alle ricostruzioni degli inquirenti, il piano prevedeva che la ricina fosse inserita all’interno di una pistola giocattolo, che sarebbe stata poi affidata ad un ignaro ragazzino di 11 anni il quale avrebbe avuto il compito di colpire la vittima designata.

Prima di Natale i Ros avevano arrestato l’apprendista chimico, che conservava un barattolo di ricina nel frigorifero come riportato da il corriere.it. Contro gli altri componenti della banda, già indagati, sono state ora emesse le misure cautelari in carcere a seguito della scoperta di una compravendita su internet di pezzi stampati in 3d necessari per montare una pistola modello “liberator”.