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Elena Stancanelli sul 15enne di Torre Maura: "Non parla in italiano"

Elena Stancanelli

Elena Stancanelli avverte che senza un corretto vocabolario i giovani possono aspirare al massimo a diventare "virali per un quarto d’ora".

Fa discutere un tweet di Elena Stancanelli. La scrittrice analizza il linguaggio del 15enne che ha affrontato alcuni militanti di CasaPound in difesa dei rom che dovevano essere trasferiti nel quartiere Torre Maura, a Roma. Sui social scoppia la polemica ma era già stato Nanni Moretti ad avvertire che “le parole sono importanti!”.

Il tweet della scrittrice

“Per carità, il pischello di Torre Maura, che gli vuoi dire, coraggioso… Ma che uno a quell’età non sappia parlare in italiano non vi fa impressione?” domanda su Twitter Elena Stancanelli, collaboratrice di diversi quotidiani italiani come La Repubblica e Il Manifesto e molto attiva nelle scuole.

Ovviamente è bastato questo per scatenare la solita (e spesso sterile) polemica social, e in tanti hanno voluto dire la loro criticando (alcuni davvero poco elegantemente) la scrittrice. Qualcuno ne ha anche approfittato per esprimere giudizi sulla sua professione.

Elena Stancanelli non si è sottratta e in alcuni casi, in maniera forse anche provocatoria, ha ritwittato chi la attaccava, tra cui il giornalista Silvano Rubino che cinguetta: “Era da tanto che non defollowavo qualcuno. Lo faccio con somma soddisfazione dopo aver letto – un po’ incredulo – questo tweet. Di una che fa la scrittrice. E che della vita dovrebbe capire più di altri #einvece”.

Le parole sono importanti

Al altri invece la scrittrice risponde per le rime. Come a Laura che scrive: “C’è poco da ridere. Nel discorso di Simone c’è molta etica e sostanza, sulla forma se vorrà potrà sempre migliorare“.

Elena Stancanelli replica: “Perché mi dà del tu? Ci conosciamo? Considerare disastrosa la situazione di un ragazzo di quindici anni che non sa esprimersi in italiano è spocchioso… benissimo! Ma lasciamoli lì, a grufolarsi nell’ignoranza, cosa c’è di meglio per prepararsi a un futuro luminoso?. – e poi aggiunge – Pensi quanto sarebbe stato più efficace se avesse avuto un vocabolario migliore e diverso, più articolato e serio di quello del suo avversario. Si chiamava dialettica, prima degli anni degli sputi sui social”.

“Sapere che a 15 anni i ragazzi non sanno mettere due parole in fila, anche quando pensano cose giuste, mi addolora. Per loro, perché il massimo a cui potranno aspirare è diventare ‘virali’ per un quarto d’ora” chiarisce infine Elena Stancanelli. D’altronde, si sa che “chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!”, per citare il saggio Michele di Nanni Moretti in Palombella Rossa.