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Pescara, l'autopsia conferma: Veronica uccisa da un'encefalite

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In base alle prime informazioni trapelate dall'esame autoptico, a causare il decesso della giovane mamma sarebbe stata un'encefalite da herpes.

Sarebbe stata un’infezione cerebrale ad ucciderla. È questo quanto emerso dai primi risultati dell’autopsia sul corpo di Veronica Costantini, la 32enne di Montesilvano morta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara lo scorso 6 aprile. La giovane donna, madre di due bambine, era arrivata al pronto soccorso del nosocomio in stato confusionale e con la febbre molto alta. L’esame autoptico, eseguito in seguito all’esposto presentato dal legale dei familiari della vittima, avrebbe rivelato la causa di quei sintomi: un edema cerebrale massivo per encefalite da herpes simplex di tipo 1. Condizione che, secondo quanto si apprende, potrebbe essere stata aggravata da una tardiva diagnosi. Ora si attende l’esito di ulteriori esami, dopo di che il perito avrà 60 giorni per depositare la relazione finale.

Omicidio colposo

Quattro medici risulterebbero già indagati per il decesso di Veronica: l’accusa è di omicidio colposo. A quanto si apprende, la giovane aveva iniziato ad accusare i primi sintomi lo scorso primo aprile. Per questo la madre di Veronica, ex infermiera, aveva richiesto l’intervento del 118. Trasferita allo “Spirito Santo”, al termine di alcuni accertamenti, la giovane mamma era stata dimessa dal pronto soccorso in piena notte. Il giorno successivo il medico di base si sarebbe limitato a prescriverle dei medicinali generici. Poi, il 3 aprile, le condizioni di Veronica sono peggiorate ulteriormente. La donna è stata di nuovo trasferita al pronto soccorso, poi ricoverata nel reparto di Malattie infettive e infine trasferita in Neuropsichiatria, dove è stata colpita da una crisi epilettica e poi cardiaca, rimanendo “per almeno 20 minuti senza attività vitale“. Da allora non si è più ripresa, fino al decesso, dichiarato il 6 aprile 2019. “L’ho promesso a mia figlia. Le darò giustizia, fosse l’ultima cosa che faccio nella mia vita – avrebbe dichiarato la madre della vittima al quotidiano Il Centro -. E lo farò raccontando quello che è accaduto, perché chi ha sbagliato deve pagare. Altre mamme e altri genitori non devono vivere questo dispiacere”.