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Napoli, Noemi si è svegliata dal coma: "Datemi le mie bambole"

Napoli Noemi svegliata

Grande emozione al Santobono di Napoli, dove la piccola è rimasta in coma per una settimana.

Proprio nel giorno in cui l’uomo che le ha sparato è stato catturato, la piccola Noemi si è svegliata dopo una settimana di coma. La notizia è stata riportata da Repubblica. Grande è l’emozione dei medici e di tutto il personale sanitario dell’ospedale Santobono. La manager del nosocomio, Anna Maria Minicucci, ha dichiarato: “Il risveglio di Noemi un momento di commozione per tutto l’ospedale, aspettavamo queso momento da una settimana”. “Datemi le mie bambole“, sarebbero state le prime parole pronunciate dalla bambina.

Il bollettino medico

Il più recente bollettino medico rilasciato dal Santobono lascia trasparire un cauto ottimismo. Dopo una settimana di coma indotto la bambina “è stata portata a uno stato di sedazione non profonda e attualmente evidenzia una valida respirazione spontanea, supportata da ossigeno ad alti flussi, senza necessità di ventilazione meccanica”.

Arrestato chi ha sparato a Noemi

Solo qualche ora prima è stata diffusa la notizia dell’arresto di Armando Del Re, l’uomo ritenuto responsabile della sparatoria in cui Noemi è rimasta gravemente ferita. Arrestato anche il fratello Antonio che, secondo gli inquirenti, lo avrebbe aiutato durante la settimana di fuga e latitanza. I due uomini sono stati rintracciati rispettivamente in provincia di Siena e a Nola. La lunga caccia all’uomo ha coinvolto numerosi agenti delle forze dell’ordine coordinati dalla Procura di Napoli. Hanno preso parte all’operazione anche i sostituti procuratori Simona Rossi, Gloria Sanseverino e Antonella Fratello e il procuratore aggiunto della Dea Giuseppe Borrelli.

Ai fratelli Del Re è stata contestata l’accusa di tentato omicidio premeditato. Nelle prossime ore le autorità competenti formuleranno le richieste di convalida dei fermi. La notizia è stata diffusa durante una conferenza stampa presso la Procura napoletana a cui hanno preso parte il procuratore Giovanni Melillo, il colonnello Ubaldo Del Monaco e il questore Antonio De Iesu. Melillo ha descritto la sparatoria come un delitto in pieno contesto camorristico.