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Migranti, Sea Eye sfida l'Italia: "Ci stiamo dirigendo a Lampedusa"

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Sea Eye: "Nessuna provocazione, ma se non si sblocca la situazione dovremo portare le persone nel porto più vicino", ovvero Lampedusa.

La nave Alan Kurdi della Sea Eye sta seguendo l’esempio dell Sea Watch. Nelle ultime ore, infatti, dopo la conferma dell’accordo tra Malta e Italia, l’ong ha pubblicato un tweet dicendo: “Con 65 migranti soccorsi a bordo ci stiamo dirigendo verso Lampedusa“. Nonostante i divieti di approdo in Italia lanciati dal vicepremier Matteo Salvini lo scorso venerdì, infatti, l’ong tedesca intende proseguire la rotta. “Non siamo intimiditi da un ministro dell’Interno, siamo diretti verso il più vicino porto sicuro”. Dei 65 migranti a bordo sono stati soccorsi solo in 13. Infine, nelle ultime ore è stato notificato il divieto di ingresso, transito e sosta a Lampedusa.

Alan Kurdi verso Lampedusa

Lo scorso giovedì il ministro degli Interni aveva definito la mossa di mediterranea come una “provocazione”. Ma Alessandra Metz, a bordo della nave Alex aveva risposto:”Non è vero, nessuna provocazione, ma se non si sblocca la situazione dovremo portare le persone nel porto più vicino”, ovvero a Lampedusa. Inoltre, nel video diffuso su Twitter, l’armatore della nave riferiva: “La barca non è adeguata per situazioni del genere. Siamo in acque internazionali e pronti a dirigerci nel porto più vicino e sicuro. Alex non scappa, battiamo bandiera italiana, è assurda la dichiarazione del Viminale. Nessuna provocazione da parte nostra, noi a differenza di altri non scappiamo dai processi“. Infine, Alessandra aveva concluso: “Siamo pronti a consegnare le persone alla marina militare per farle portare a Malta, ma nonostante quello che era stato annunciato sei ore fa, non è venuto nessuno. Per noi portarle a Malta o Lampedusa è lo stesso”.

Sea Eye non ha paura

L’ong tedesca ha pubblicato un post su Facebook riferendo l’avvicinamento alle coste italiane: “Con 65 persone soccorse a bordo ci stiamo dirigendo verso Lampedusa. Non siamo intimiditi da un ministro dell’interno ma siamo diretti verso il più vicino porto sicuro. Si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo”. Si tratta di un altro caso simile a Sea Watch?