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Torino, morto l'avvocato Carlo Federico Grosso, ex vicepresidente Csm

carlo federico grosso

Il celebre avvocato penalista Carlo Federico Grosso, ex vicepresidente del Csm, è morto a Torino all'età di 81 anni il 24 luglio.

E’ venuto a mancare uno dei più celebri avvocati penalisti italiani. Carlo Federico Grosso è morto all’età di 81 anni a Torino, la sua città. La notizia è stata data da Repubblica online, di cui era il legale. Nella sua carriera, è stato professore emerito di Diritto penale, consigliere comunale e vicesindaco di Torino e vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte. Nel 1996 era stato eletto vicepresidente del Csm.

La carriera di Grosso

Figlio del professor Giuseppe Grosso, Carlo Federico Grosso nacque nel 1937 a Torino, dove si laureò nel 1959 con una tesi in diritto penale discussa con il prof. Marcello Gallo. Dopo la laurea, conseguì nel 1962 la libera docenza in diritto penale e iniziò a insegnarla presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Urbino, passando poi agli atenei di Genova e Torino, di cui è stato professore ordinario fino al 2007 quando ha fatto domanda di pensionamento. Tuttavia continuò a insegnare la sua disciplina a contratto annuale. Nel 2009 diventò, su indicazione della Facoltà, professore emerito. Nella sua carriera si è interessato anche alla politica. Eletto al consiglio comunale di Torino come indipendente nelle liste del PCI, è stato vicesindaco del capoluogo del Piemonte negli anni ottanta, consigliere comunale dal 1980 al 1990 e poi, dal 1990, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte. Nel 1994 è stato eletto dal Parlamento della Repubblica Italiana componente del Consiglio Superiore della Magistratura, organo di cui nel 1996 è stato eletto vicepresidente. Ha ricoperto questa carica per due anni. Nel 2009 il Presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha assegnato l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Patrocini dell’avvocato

Nella sua carriera di avvocato, è noto per essere stato il primo difensore di Annamaria Franzoni nel processo per il delitto di Cogne, ed è stato il legale delle testate La Repubblica e L’Espresso del Gruppo Editoriale L’Espresso. E’ stato avvocato di parte civile nel processo per la strage della Stazione di Bologna, in quello per la strage del Rapido 904 e nei processi per il crack Parmalat. Ha difeso l’Eni e di suoi dirigenti in numerosi processi penali e Renato Soru davanti al Tribunale di Cagliari, Silvio Scaglia davanti al Tribunale di Roma, Calogero Mannino davanti alle Sezioni Unite della Cassazione e al Tribunale di Palermo nel processo sulla trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra. Ha anche difeso Piero Fassino in un processo per violazione di segreto contro Silvio Berlusconi e altri.