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Uccide la ex e invia un messaggio alla madre di lei

donna uccide a coltellate

Uccide la ex e invia un tremendo sms alla madre di lei in India. Dramma nel bolognese.

Atika Gharib, 32 anni, è stata ritrovata carbonizzata mercoledì in un fienile. Ad essere accusato del delitto è un 42enne marocchino, M’hamed Chamek, che dopo aver compiuto il delitto avrebbe inviato un sms sul cellulare della madre della vittima con scritto: “Non c’è già più, non la vedrai più“, un vero e proprio annuncio della morte della figlia. “Ha chiamato anche l’altra mia sorella e ha minacciato di uccidere anche me” ha poi rivelato la donna.

Uccide la ex, tragedia a Bologna

Un terribile messaggio inviato alla madre della sua ex fidanzata, ormai morta. Il corpo senza vita di Atika Gharib è stato ritrovato carbonizzato in un fienile a Castello d’Argile. A raccontare la vicenda è la sorella della donna, la stessa che aveva dato l’allarme ai carabinieri per la scomparsa. Era stata sempre lei ad indicare l’uomo come possibile responsabile del delitto, visto che ormai da mesi minacciava continuamente lei e la sua famiglia. L’uomo però non si sarebbe limitato ai messaggi. Stando alla ricostruzione della sorella della vittima, avrebbe fatto anche diverse telefonate ai parenti a cui annunciava che avrebbe presto compiuto il delitto. “Quando mia nipote ha chiamato il numero della madre dopo che lunedì era scomparsa, lui le ha detto che Atika si era stancata di noi e che non voleva più sentirci. Poi le anche scritto: “Tua madre è in paradiso”.

I precedenti

Tutto sarebbe partito all’inizio di agosto, quando l’uomo è stato cacciato di casaperché ha molestato mia nipote di 15 anni“. In quel caso per il 42enne è scattato il divieto di avvicinamento alla ex e alla ragazzina, restrizione che però lui ignorava costantemente, continuando a presentarsi sotto casa. “Una volta ha dormito nelle cantine, abbiamo chiamato la polizia e gli hanno trovato un coltello. Lo hanno portato in Questura“. “Da agosto si ripetevano questi episodi ma lui è stato sempre lasciato libero. Non vogliamo che quanto accaduto a nostra sorella succeda ad altre donne“.