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Femminicidio Bergamo: "La gelosia mi ha trasformato in una bestia"

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Il movente dietro l'omicidio di Zinaida Solonari sarebbe la gelosia: durante la confessione, il marito non chiarisce però la provenienza del coltello.

Maurizio Quattrocchi, l’uomo di 47 anni che nella notte tra sabato 5 e domenica 6 Ottobre 2019 ha ucciso a coltellate la moglie Zinaida Solonari, a Cologno al Serio in provincia di Bergamo, ha confessato. Davanti al giudice per le indagini preliminari Federica Gaudino, l’uomo avrebbe detto, tra le lacrime, queste parole: “È stato il mostro della gelosia, mi ha trasformato in una bestia. Io non volevo ucciderla”.

Quattrocchi ha così confessato il crimine commesso, nei soli 11 minuti di durata dell’interrogatorio. L’uomo ha poi continuato dicendo: “Non volevo ucciderla. Ora ho perso lei e le mie figlie. Mi aveva amato tantissimo, non se lo meritava”.

Femminicidio Bergamo, confessa il marito

Subito dopo aver commesso il delitto, il 47enne si era dato alla fuga. I Carabinieri lo avevano ritrovato nel pomeriggio di domenica 6 Ottobre in zona Martinengo. Ad alcune domande del giudice, l’uomo avrebbe però dato delle risposte piuttosto vaghe, specialmente per quanto riguarda l’arma del delitto. “Non era mio il coltello” avrebbe detto durante l’interrogatorio “devo averlo trovato nel sottoscala”. Quattrocchi ha ucciso con quattro coltellate la moglie, 36 anni, madre di tre figlie di 16,12 e 8 anni, di cui le ultime due avute proprio dal marito.

Il colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale dei Carabinieri di Bergamo, ha poi rivelato che le forze dell’ordine erano passate da via Alberto da Giussano, a Cologno al Serio, casa della sorella di Zina e luogo del delitto, soltanto due ore prima dell’omicidio. Una pattuglia aveva transitato in zona per controllare che fosse tutto in ordine.