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Caso Cucchi, depistaggi: due imputati chiedono di costituirsi parte civile

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Due degli otto carabinieri imputati nel processo per depistaggio nel caso Cucchi hanno chiesto di costituirsi parte civile contro i colleghi.

Emergono nuovi colpi di scena nel caso della morte di Stefano Cucchi: durante l’ultima udienza il dibattimento è stato rinviato a seguito dell’astensione del giudice, ex carabiniere ora in congedo. Tuttavia, nel giorno della prima udienza del processo per depistaggi arriva il nuovo colpo di scena: due imputati hanno chiesto di costituirsi parte civile contro due loro colleghi co-imputati per falso ideologico.

Caso Cucchi: novità nel processo

Colombo Labriola e Francesco Di Sano sono imputati nel caso della morte di Stefano Cucchi, ma avrebbero deciso di avanzare la richiesta di costituzione a parte civile per testimoniare contro Francesco Cavallo e Luciano Soligo, due tenente colonnello e superiori in grado di Labriola e Di Sano. Secondo i legali, questi ultimi avrebbero infatti ricevuto disposizioni di modifica di alcuni atti: “L’ordine fu fato da chi sapeva qualcosa di più – fanno sapere i legali – costringendo altri ad eseguire. Loro hanno subito un danno di immagine, come è successo per gli agenti della polizia penitenziaria“. Il pm, parlando della richiesta avanzata dai due imputati l’ha definita “inammissibile“.

Il processo per depistaggio

Oggi, 16 dicembre, è il giorno della prima udienza del processo che dovrebbe portare a scoprire la verità su ciò che è realmente accaduto dopo la morte di Stefano Cucchi, avvenuta ormai 10 anni fa. A processo ci sono 8 carabinieri accusati di falso e depistaggio. Dell’elenco fanno parte Alessandro Casarsa, Francesco Cavallo, Massimiliano Colombo Labriola, Francesco Di Sano e Luciano Soligo. Dalle indagini sarebbero emersi omissioni in relazioni a denunce per falso e false dichiarazioni.