> > Imam violento, arrestato Omar Faruk: a Treviso bastonava i bambini

Imam violento, arrestato Omar Faruk: a Treviso bastonava i bambini

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Arrestato con l'accusa di maltrattamenti aggravati e violenza privata l'imam violento di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso

I carabinieri di Vittorio Veneto (Treviso) hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per Faruk Omar, l’imam violento che picchiava con un grosso bastone i suoi piccoli studenti della scuola coranica. Su di lui grava l’accusa di maltrattamenti aggravati e violenza privata. I fatti si sono verificati nel Trevigiano, a Pieve di Soligo.

Imam violento agli arresti domiciliari

L’imam di Treviso, 36enne originario del Bangladesh ma residente a Mestre (dove vive con moglie e 3 figli), è accusato di aver maltrattato gli studenti con una serie reiterata e violenta di strattoni, schiaffi in faccia, calci e bastonate alla schiena. Pare fossero questi i metodi educativi prediletti da Faruk Omar per far conoscere il corano agli allievi. Le vittime sono giovanissime: hanno un’età compresa tra i 5 e i 12 anni. I piccoli hanno riportato moltissimi ematomi. Molte anche e minacce: “Ti taglio l’orecchio con un coltello”, avrebbe detto a un bimbo di soli 6 anni durante una lezione sul Corano.

I sospetti di alcune maestre del centro, preoccupate di fronte alla sofferenza degli alluni e intimorite nel vedere dei grossi lividi su braccia e gambe, hanno fatto scattare le indagini. Le verifiche, avviate nel giugno 2019, sono state eseguite dal Nucleo Radio-Mobile dei Carabinieri di Vittorio Veneto. Fondamentale per incastrare l’imam violento l’acquisizione di intercettazioni ambientali e video, ma anche i racconti e le testimonianze delle giovani vittime.

Dopo le prime investigazioni, il gip Gian Luigi Zulian lo scorso 29 luglio aveva disposto per il 36enne bengalese il divieto di dimora in provincia di Treviso. L’1 ottobre, il Tribunale del Riesame veneto, su istanza del pubblico ministero Massimo Zampicini, ha modificato la restrizione. Accolta quindi la tesi del pm, il quale non ha escluso una “reiterazione di reato” da parte di Omar Faruk, qualora l’imam avesse assunto il ruolo di guida spirituale in un’altra comunità di musulmani.

Il 36enne aveva respinto ogni accusa, difendendosi davanti alla stampa: “Non ho fatto nulla di male. Non capisco perché mi state trattando così. Il bastone lo usavo per richiamare l’attenzione, non per dare le botte”. A smentire le sue dichiarazioni sono state le videocamere di sorveglianza, che hanno ripreso i terribili momenti di violenza perpetrati nei confronti di studenti giovanissimi.

Così, nel pomeriggio di mercoledì 18 dicembre, è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari da parte dei carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto.