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Incidente Senigallia: camionista vuole vedere parenti delle vittime

Incidente Senigallia camionista

Dispiaciuto per quanto accaduto, il camionista che ha travolto due donne a Senigallia ha chiesto di poter incontrare i loro familliari.

Il camionista che nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 2020 ha investito e ucciso Elisa Rondina e Sonia Farris in un incidente a Senigallia ha dichiarato durante il suo interrogatorio in tribunale ad Ancona di voler incontrare i genitori delle vittime. Distrutto e disperato per l’accaduto, ha affermato di non darsi pace.

Incidente a Senigallia: le parole del camionista

Il primo pensiero di Massimo Renelli, arrestato per duplice omicidio stradale aggravato, è andato proprio ai familiari delle ragazze che hanno perso la vita a causa sua non appena uscite da una discoteca. Le due amiche, che avevano passato la serata nello stesso locale dell’uomo che le ha travolte, stavano andando a riprendere la propria auto. L’avevano parcheggiata fuori dal piazzale del locale da ballo, il Megà, perché il parcheggio interno era pieno.

Nonostante il responsabile sia pentito e amareggiato per quanto accaduto, dai parenti delle vittime non c’è stata alcuna apertura nei suoi confronti. Andrea, fratello di Sonia, ha infatti affermato che da parte sua non potrà mai arrivare il perdono. “Io e mio padre facciamo lo stesso suo mestiere, siamo autotrasportatori, non doveva mettersi alla guida se aveva bevuto. Un incidente così non si perdona. Noi ancora non abbiamo visto Sonia, di sicuro non vogliamo vedere lui“, ha affermato. Dai controlli delle forze dell’ordine è infatti emerso che guidava con un tasso alcolemico intorno ai 2 g/l, superiore a quello massimo consentito.


Stessa reazione da parte del papà della 34enne parrucchiera, Giuseppe. Anche secondo lui non avrebbe dovuto mettersi alla guida. Queste le sue parole. “Lui è vivo, mia figlia non c’è più“.