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Boss mafioso percepisce reddito di cittadinanza: arrestato Gaetano Scotto

Boss mafioso Gaetano Scotto arrestato: percepiva reddito di cittadinanza

Gaetano Scotto è stato arrestato per associazione mafiosa. Il boss, uscito dal carcere nel 2016, percepiva il reddito di cittadinanza.

Lo ha confessato durante l’interrogatorio di garanzia a seguito dell’arresto: Gaetano Scotto, boss mafioso, percepiva il reddito di cittadinanza. Accusato di associazione mafiosa, era indagato da tempo per l’attentato di Via D’Amelio che coinvolse Paolo Borsellino il 19 luglio 1992. Assieme a Scotto sono finiti in carcere anche altri otto mafiosi del clan dell’ Arenella, da lui guidato.

Reddito di cittadinanza al boss mafioso

Tutto parte dalle intercettazioni ascoltate dalla DIA grazie a una cimice installata nella Mercedes di Francesco Paolo Scotto, fratello del boss mafioso Gaetano: la verità viene a galla il 7 agosto 2016 durante la conversazione avvenuta davanti alla casa di Giuseppe Costa, fratello di Rosaria Costa, moglie del poliziotto Vito Schifani morto durante l’attentato di Capaci assieme a Giovanni Falcone.

Dalle registrazioni è chiaro che Costa si stia chiarendo con Francesco Paolo Scotto, accusato dal boss di aver intascato parte dei proventi del pizzo riscosso, che non gli spettavano. “Chi si è fottuto ‘sti soldi? Chi ti sta accusando?”, dice il fratello della vedova Schifani. Scotto risponde facendo riferimento in particolare a Gaetano, che in quel momento si trovava in carcere: “Come chi? Mi stai accusando tu. Mio fratello, i miei fratelli..”.

È stato grazie alle microspie

In un’altra intercettazione si evince chiaramente lo stretto legame di Giuseppe Costa con la cosca dell’Arenella e di conseguenza il boss mafioso. Al White Club, il primo settembre 2016 Gaetano, fresco di scarcerazione, parla al nipote Antonio Rossi delle persone che hanno curato la gestione del clan durante la sua assenza facendo riferimento anche a Costa. Sarebbe proprio lui a essere coinvolto nella tentata estorsione ai gestori della discoteca Il Moro a Palermo.

“Senza dubbio Giuseppe Costa si è prodigato da anni, in contatto con i fratelli Scotto e altri affiliati, per raccogliere proventi illeciti anche al fine di mantenere in carcere Gaetano Scotto“, hanno dichiarato i magistrati nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Roberto Riggio durante il nuovo arresto del boss dell’ Arenella e dei suoi otto fedeli.