> > Coronavirus a Lodi, sei contagi: confermato un caso al Sacco di Milano

Coronavirus a Lodi, sei contagi: confermato un caso al Sacco di Milano

coronavirus figlia paziente

Sono sei i casi accertati di coronavirus in provincia di Lodi. Gallera: "Il 38enne era stato in ospedale ma era stato mandato a casa".

Sono stati registrati altri pazienti contagiati dal coronavirus a Lodi: sale a sei il bilancio degli infetti in Lombardia. La prima sarebbe la moglie del 38enne ricoverato al Codogno, l’altro è un paziente presentatosi spontaneamente. Da quanto si apprende, quest’ultimo avrebbe riportato alcune difficoltà respiratorie e la febbre alta. Gli ultimi tre casi sono stati ricoverati a Codogno nella notte tra il 20 e il 21 febbraio. Tutti presentavano i sintomi di una polmonite. Uno di loro si è auto-presentato, gli altri due sono stati portati in pronto soccorso. Il paziente zero, l’uomo rientrato dalla Cina e che si pensa potrebbe aver contagiato il 38enne, è risultato negativo ai test. Si ipotizza che il contagio sia avvenuto tra l’1 e l’8 febbraio.

Sono in corso i test anche sulle persone con le quali sarebbe entrato in contatto il 38enne. Per il momento, infine, il Carnevale di Castiglione d’Adda è stato annullato: lo riferisce il sindaco sul suo profilo Facebook.

L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato il “primo risultato positivo all’Ospedale Sacco di Milano. Per la prima volta anche in Italia si sono verificati casi di trasmissione locale d’infezione da coronavirus”.

Allarme per il medico di base

Sembra che il medico di base del 38enne lodigiano contagiato sia risultato positivo alla polmonite.

Il 38enne era già stato in ospedale

Durante la conferenza stampa a Palazzo Lombardia, l’assessore Gallera ha fatto sapere che il 38enne risultato positivo al virus si era recato in pronto soccorso “il 18 febbraio, ma è stato rimandato a casa” perché “aveva un po’ di influenza e di febbre e non era così grave da essere ricoverato”. Il ricovero è avvenuto il giorno successivo “di fronte all’insistenza della moglie che gli ha ricordato che un amico era tornato poco tempo fa dalla Cina“. Solo allora “gli è stato effettuato il tampone che ha dato la riprova del contagio”.

La situazione a Codogno

Il Comune di Codogno ha diramato una serie di ordinanze in cui si dispone la chiusura provvisoria e precauzionale di esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande, luoghi di assembramento pubblico, plessi scolastici e uffici comunali per emergenza sanitaria. Fonti locali contattate da Notizie.it fanno sapere che al momento resta possibile entrare e uscire liberamente dai due Comuni e che i supermercati resteranno chiusi almeno fino alla sera di domenica 23 febbraio.

La situazione a Castiglione

Il vicesindaco di Castiglione d’Adda, contattato telefonicamente da Notizie.it, assicura che al momento il comune resta aperto e non vi è alcun obbligo per la cittadinanza di restare in auto-isolamento. L’obbligo di quarantena vale solo per chi è stato a diretto contatto con i contagiati. Le scuole resteranno chiuse nella giornata di sabato 21 febbraio in via precauzionale e nelle giornate di lunedì e martedì, come già previsto per il Carnevale. I festeggiamenti, come già comunicato, sono stati annullati.

Le autorità cittadine stanno lavorando per attivare un’unità mobile formata da medici e infermieri.

Tutte le persone sottoposte a controlli nel comune di Castiglione sono familiari del 38enne ricoverato. Non si registrano, al momento, casi sospetti isolati.

La conferenza stampa

A diffondere il bilancio aggiornato è stato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, parlando di “sei casi di positività al coronavirus” sul territorio regionale.

Durante la conferenza stampa a Palazzo Lombardia (presente anche il governatore Fontana e, tra il pubblico, Matteo Salvini), l’assessore ha assicurato che tutte le persone venute a contatto con i contagiati saranno messi in quarantena e verrà fatto loro il tampone per verificare l’eventuale presenza del virus. Alcuni tamponi sono già stati fatti e inviati all’ospedale Spallanzani. Si tratta di persone che si sono presentate spontaneamente all’ospedale di Codogno: sono sei in totale i pazienti risultati positivi al coronavirus. Tutti provengono, come residenza, dall’area di Castiglione d’Adda e Codogno.

L’assessore ha invitato anche i cittadini di Casalpusterlengo a restare a casa “in via assolutamente precauzionale”. Chiuso l’istituto scolastico Cesaris.

Al momento i pazienti positivi sono ricoverati all’ospedale di Codogno, a eccezione della moglie del 38enne, già trasferita all’ospedale Sacco di Milano. Al nosocomio milanese si trova anche l’amico, risultato però negativo al test.

Continua, nel frattempo, la ricerca di un luogo idoneo dove trasferire le persone in quarantena. Si ipotizza la scelta di un albergo.

L’assessore ha ricordato che guanti e mascherine sono utili unicamente se utilizzate dai pazienti infetti, per evitare di contagiare altre persone. Non è raccomandato l’uso tra le persone sane.

Coronavirus a Lodi: sei casi

Altri due casi di contagio per coronavirus sono stati segnalati dopo il 38enne positivo ai test a Lodi: entrambi sono ricoverati all’ospedale Sacco di Milano. Non si ha alcuna conferma sui due ulteriori sospetti, mentre il 38enne è stato confermato come positivo ai test. L’uomo lavora all’Unilever di Casalpusterlengo, dove si sono già recati i sanitari per effettuare i tamponi. Inoltre, il 38enne si sarebbe presentato in ospedale la scorsa domenica ma sarebbe stato dimesso con un antibiotico.

Da quanto si apprende tra i due contagi ci sarebbe la moglie dell’uomo ricoverate a Lodi, mentre l’altro paziente è un uomo che ha presentato i sintomi di una polmonite. Si tratterebbe, secondo le primissime informazioni, di un collega che aveva incontrato il primo contagiato nei giorni passati. La moglie insegna in una scuola di Codogno ed è incinta all’ottavo mese.

Sono in corso anche gli opportuni accertamenti sulle persone con le quali è entrato in contatto il 38enne contagiato: si tratta di 60 pazienti tra colleghi, amici, parenti e medici. Per loro è scattata la quarantena. Stando alle ricostruzioni, il 38enne avrebbe avuto una cena con alcuni colleghi rientrati dalla Cina prima che venissero attuate le misure sanitarie di sicurezza. In quel frangente potrebbe aver contratto il virus cinese. Un suo collega, infatti, è attualmente ricoverato al Sacco di Milano, ma in buone condizioni. Sarebbe un manager di una società di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). Per il 38enne lodigiano, invece, la situazione sembra peggiorare: i medici parlano di “gravi condizioni”. Si tentano, infine, di ricostruire gli ultimi spostamenti del paziente infetto.

Il messaggio di Roberto Burioni

Il virologo Roberto Burioni, nel frattempo, ha lanciato un messaggio sui social: “Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina – ha scritto su Twitter – deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”.