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Coronavirus in Lombardia, i bar chiudono dalle 18 alle 6: il motivo

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A causa del coronavirus la Lombardia ha disposto la chiusura dei bar e dei locali pubblici dalle ore 18 alle ore 6: il motivo della scelta.

Bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00. Verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali”. Queste sono le disposizioni dell’ordinanza firmata da Attilio Fontana. A causa del coronavirus, infatti, la Lombardia ha disposto la chiusura di bar e locali di intrattenimento dalle ore 18 alle ore 6. Come mai soltanto in tale fascia oraria?

Coronavirus in Lombardia: chiusura dei bar

Sono più di 100 le persone contagiate dal coronavirus in Lombardia, al punto che il governatore della Regione ha disposto la chiusura dei bar. Il numero delle vittime in Regione, invece, è salito a due: una donna del lodigiano e una a Cremona. La fascia oraria nella quale le strutture di intrattenimento resteranno chiuse va dalle ore 18 alle ore 6. La misura e la fascia oraria non è stata scelta a caso, ma attraverso un ragionamento particolare. Infatti, dato l’elevato numero di contagi in pochissimi giorni, è stata definita una cosiddetta “zona gialla”, ovvero un territorio esterno ai 10 comuni entro i quali è stato rivelato il maggior numero di casi. In questi ultimi, infatti, le entrate e le uscite sono blindate: chi entra non può più uscire e chi esce non può più entrare. Non si tratta di un rischio di contagio maggiore nelle ore notturne, ma semplicemente di misure precauzionali per evitare il rapido diffondersi dell’epidemia. L’obbiettivo, dunque, è quello di evitare gli assembramenti.

Il provvedimento non riguarda però i ristoranti in quanto in questi i clienti, seduti a tavoli distinti gli uni dagli altri, si trovano meno vicini. La possibilità di eventuali contagi è quindi minore. “Chiedo questo sacrificio – ha detto il governatore Fontana su Facebook – . So che sarà per voi difficile, ma dovete avere pazienza, sopportare queste rinunce che servono per la vostra sicurezza e degli altri”.

Il provvedimento, inoltre, ha seguito la disposizione di chiusura di scuole e università, l’annullamento di eventi culturali e manifestazioni sportive. Chiusi anche i musei e il Duomo di Milano. Fontana ha poi spiegato: “Oggi come oggi riteniamo non sia necessario chiudere i negozi e crediamo che non si arriverà a prendere in considerazione questa ipotesi”.