Nella giornata del 26 febbraio sono stati registrati altri quattro casi di coronavirus ad Alassio, in Liguria. Si tratta di quattro ospiti dell’albergo dove soggiornava la donna 72enne trovata positiva al virus martedì 25. Con questi salgono a cinque i contagiati nella cittadina del savonese, come confermato anche dal presidente Giovanni Toti in conferenza stampa aggiungendo che un sesto caso è stato registrato a La Spezia ma che è attualmente in buone condizioni di salute.
Coronavirus, sei casi totali in Liguria
I quattro nuovi casi risultati positivi al coronavirus provengono tutti dall’albergo di Alassio dove alloggiava la turista infetta proveniente da Codogno, principale focolaio del virus. Al momento tuttavia non è chiaro se questi nuovi contagiati facessero parte della stessa comitiva della donna o se invece condividessero soltanto la stessa struttura alberghiera.
? In #Liguria quindi i casi di #coronavirus sono in totale 6. Tutti i pazienti sono attualmente in buone condizioni di salute. #CoronavirusLiguria #Coronaviriusitalia
— Giovanni Toti (@GiovanniToti) February 26, 2020
Intanto, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha affermato in conferenza stampa che i turisti di Alassio: “Sono ricoverati all’ospedale San Martino, alcuni dei quali hanno sintomi molto lievi, nelle prossime ore i sanitari decideranno le terapie”. Toti ha inoltre confermato le buone condizioni di salute del 54enne spezzino ricoverato dal 25 febbraio dopo essere risultato positivo al tampone.
L’isolamento dell’hotel
Misure precauzionali sono state immediatamente prese dagli operatori sanitari nei confronti della struttura alberghiera dove sono stati riscontrati i casi di coronavirus. Le autorità hanno infatti disposto il trasferimento protetto a Pavia e ad Asti per le persone provenienti da Piemonte e Lombardia, come sottolineato dal Presidente Toti: “Il trasferimento protetto a Pavia e Asti di due delle comitive presenti negli alberghi isolati di Alassio è stato valutato perché l’affollamento (147 persone isolate) non permette condizioni di vita e di salute adeguati per 15 giorni”.