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Coronavirus, medico di Bergamo: "La guerra è letteralmente esplosa"

Coronavirus

Su Facebook un medico di Bergamo ha voluto esprimere tutto il suo disagio per la gestione della situazione relativa al coronavirus.

Arriva l’ennesimo post di sfogo e delusione dalla sanità italiana. Su Facebook un medico di Bergamo ha voluto esprimere in un messaggio fiume tutto il suo disagio e la preoccupazione per la gestione della situazione relativa al coronavirus nella città orobica.

Coronavirus, lo sfogo: “Influenza non crea disagi”

Passano le ore e i il numero di contagiati continua ad aumentare inevitabilmente. Da settimane tutti i medici e operatori ospedalieri sono costretti agli straordinari, e ora qualcuno ha voluto uscire dal guscio e sfogarsi. In un post fiume scritto su Facebook, un medico dell’Ospedale Gavazzeni Bergamo, città lombarda in cui si è registrato il numero più elevato di contagi da coronavirus, ha voluto esprimere la sua opinione e il suo disappunto per come la situazione sia stata sottovalutata dagli addetti ai lavori, etichettata come semplice influenza e ora anche a livello pratico è la sanità a pagarne dazio.

Capisco la necessità di non creare panico, ma quando il messaggio della pericolosità di ciò che sta accadendo non arriva alle persone e sento ancora chi se ne frega delle raccomandazioni e gente che si raggruppa lamentandosi di non poter andare in palestra o poter fare tornei di calcetto rabbrividisco. Ora però è arrivato quel bisogno di posti letto in tutta la sua drammaticità- commenta il medico– Uno dopo l’altro i reparti che erano stati svuotati, si riempiono a un ritmo impressionante. I tabelloni con i nomi dei malati, di colori diversi a seconda dell’unità operativa di appartenenza, ora sono tutti rossi(…) Ora, spiegatemi quale virus influenzale causa un dramma così rapido?”

Pazienza e consapevolezza

In conclusione, con un pizzico di cinismo e supplica, ecco come chiude il suo sfogo il medico: “Perciò abbiate pazienza anche voi che non potete andare a teatro, nei musei o in palestra. Cercate di aver pietà per quella miriade di persone anziane che potreste sterminare