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Coronavirus, il bilancio dei contagi: 23.073 casi e 2.158 morti totali

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In serata il capo della Protezione Civile Borrelli ha diramato il nuovo bilancio dei contagi da coronavirus, che sale a 23.073 casi e 2.158 decessi.

Nella serata del 16 marzo è giunta la consueta conferenza stampa del capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che ha comunicato il nuovo bilancio dei contagi in merito all’emergenza coronavirus. I dati delle ultime 24 ore mostrano un ulteriore incremento dei nuovi infetti con 23.073 casi in tutta Italia e 2.158 morti in totale a cui vanno inoltre aggiunte le 2.749 guarigioni, 414 in più rispetto a ieri. Borrelli ha tuttavia affermato come il numero dei positivi sia al momento incompleto in quanto mancano ancora parte dei dati della Puglia e della provincia autonoma di Trento.

Coronavirus, il bilancio dei contagi oggi

Il capo dipartimento della Protezione Civile ha inoltre illustrato i dati regione per regione, con i territori epicentro dell’epidemia che rimangano ancora quelli maggiormente colpiti dal coronavirus. Al primo posto per numero di contagi troviamo infatti la Lombardia con 10.861 casi attualmente positivi, l’Emilia Romagna con 3.088 e il Veneto con 2.274. A seguire troviamo Piemonte e Marche con rispettivamente 1.405 e 1.185 casi ciascuna, mentre più a sud abbiamo la Toscana con 841 contagi, la Liguria con 575, il Lazio con 472, la provincia autonoma di Trento con 367, la Campania con 363 e il Friuli-Venezia Giulia con 346 casi.

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Tra i cento e i trecento contagi troviamo invece la provincia autonoma di Bolzano con 235 casi, la Puglia con 212, la Sicilia con 203, l’Abruzzo con 165, l’Umbria con 159, la Sardegna con 105, la Valle d’Aosta con 103. Al di sotto dei cento contagi rimangono infine la Calabria con 87 casi, il Molise con 15 e la Basilicata con soltanto 12 casi di coronavirus. Al momento, dei 23.073 contagiati 10.197 si trovano in isolamento domiciliare, 11.025 sono ricoverati con sintomi di vario genere mentre 1.851 sono in terapia intensiva.

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Il contributo degli ospedali privati

Interrogato dai giornalisti presenti riguardo al contributo messo in campo dalla sanità privata, Borrelli ha risposto dichiarando: “Le regioni si regolano secondo le proprie esigenze regionali. Nella Lombardia le strutture private stanno dando un grande contributo. Hanno aumentato il numero di posti a disposizione nel servizio pubblico e ieri eravamo a oltre 200 pazienti ricoverati”.

Si perché invece non vi siano ancora stati decessi nei pazienti giovani ha risposto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli: “Al di sotto dei 30 anni di età ad oggi non risultano soggetti che abbiano avuto un decorso fatale dell’infezione da coronavirus. Una notizia che sottolinea come i soggetti fragili siano le persone anziane. […] La grande domanda è perché i bambini hanno una migliore capacità di gestire l’infezione da coronavirus: forse per il loro sistema immunitario, che per definizione – dopo essere stato per nove mesi nel ventre materno – incontra qualsiasi patogeno come nuovo e per questo deve imparare anche a difendersi”.