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Coronavirus, Napoli: medici specializzandi rifiutano la proposta Asl

Coronavirus, Napoli: medici specializzandi rifiutano lavoro

A Napoli dei medici specializzandi hanno rifiutato l'offerta Asl per lavorare in ospedale durante il Coronavirus, poco conveniente secondo loro.

Alcuni medici specializzandi hanno rifiutato la proposta della Asl di Napoli per aiutare in emergenza Coronavirus. I posti letto in tutti gli ospedali sono sempre meno, serve forza lavoro soprattutto nei reparti di terapia intensiva e molti specialisti sono stati chiamati a prestare servizio.

Napoli, medici si rifiutano di lavorare

Sono 4 gli specializzandi che hanno rifiutato l’offerta della Asl Napoli 1, secondo loro dal compenso troppo bassa. La risposta data al Direttore Generale Ciro Verdoliva è preoccupante: “Tanto ci assumono le altre Regioni e ci pagano quanto vogliamo”.

Verdoliva si è detto molto amareggiato da tale comportamento ed ha inviato una nota al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, con richiesta di lettura anche da parte del prefetto e direttore della sanità regionale, Antonio Postiglione.

Coronavirus: serve personale

Serve soprattutto personale a Loreto Mare, struttura convertita in ospedale per pazienti affetti da Coronavirus. Qui hanno preso servizio, dopo anni di pensione, due eccellenze della sanità campana: Franco Faella e Carmine Silvestri.

L’obiettivo della Asl di Napoli è quello di assumere direttamente gli specializzandi, soprattutto per prepararsi ad un eventuale picco dei contagi. “Dei 5 nominativi trasmessi si sono presentati solo 4”, ha spiegato il Direttore Generale, “Quest’azienda ha proposto la formalizzazione dell’assunzione immediata con decorrenza 21 marzo 2020, garantendo un contratto di lavoro autonomo di durata semestrale con compenso pari alla differenza tra quanto percepito per l’attività di specializzazione e il trattamento economico formalmente previsto dal vigente contratto nazionale dell’area sanità per dirigente medico di analogo profilo”.

Stando a quanto dichiarato, il compenso per i medici specializzandi sarebbe stato equivalente a quello dei colleghi con più esperienza ma per loro era inferiore alle aspettative: volevano essere pagati per ogni singola ora di lavoro, quindi 45 euro l’ora.

“Anziché correre alle armi pongono una questione economica al rialzo rispetto all’offerta adeguata a quanto percepiscono i dirigenti anestesisti già in servizio da noi”, ha commentato Verdoliva.