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Coronavirus, i manifesti del sindaco di Cagliari: "Devono essere rimossi"

Coronavirus sindaco Cagliari

Per sensibilizzare sull'emergenza Coronavirus, il sindaco di Cagliari ha affisso manifesti per la città. "Irrispettoso", lamentano alcuni residenti.

Nelle settimane di emergenza sanitaria lo slogan è uno solo, in Italia e nel mondo: restare a casa è il piccolo sforzo che viene chiesto a chi sta bene. Un semplice gesto per essere d’aiuto a sé e agli altri, contribuendo nella diminuzione dei contatti e, conseguentemente, contrastando un’ulteriore diffusione del contagio. All’indomani dell’ultimo dpcm annunciato da Conte nella tarda serata di sabato 21 marzo, gli italiani sembrano aver capito la gravità della situazione nel nostro Paese. Nonostante alcune attività ancora aperte, lo stile di vita di tanti è stato radicalmente scombussolato. Ciascuno di noi ha cambiato la propria quotidianità: mascherine, contatti off limits, guanti e gel disinfettanti per le mani. Per sensibilizzare sull’emergenza Coronavirus, il sindaco di Cagliari ha affisso manifesti lungo alcune vie cittadine.

“Quando mio figlio è stato contagiato, ho capito che dovevo rinunciare a quella spesa inutile”, si legge. E ancora: “Quando hanno intubato mio padre, ho ripensato a quella passeggiata che dovevo evitare”. In un altro cartellone, invece, c’è scritto: “Quando hanno portato mia madre in ospedale, ho capito che dovevo rinunciare alla corsa”.

Alcuni cittadini, tuttavia, pare non abbiano gradito la scelta del sindaco sardo. Sui social, consiglieri dei gruppi in Consiglio comunale a Cagliari hanno protestato contro la decisione.

Coronavirus, l’idea del sindaco di Cagliari

Il sindaco di Bari, poi imitato da alcuni colleghi di comuni più piccoli, è andato in strada per invitare i suoi cittadini a rincasare. Vincenzo De Luca ha fatto discutere per il video in cui ammoniva “chi vuole festeggiare la propria laurea” e non solo. È diventato virale anche il video di Gianfilippo Bancheri, sindaco di Delia, comune in provincia di Caltanissetta, in cui con toni forti e decisi rimprovera i suoi concittadini.

Ora è il turno del sindaco di Cagliari: con toni diretti e senza mezzi termini, ha invitato i suoi cittadini a restare in casa, evitando spese e passeggiate inutili e imparando a rinunciare alle corse per la città. Eppure alcuni compaesani lamentano la durezza delle sue parole.

Coronavirus sindaco Cagliari

Sui social c’è chi dice: “Il messaggio che passa è inaccettabile e ingiusto, perché colpevolizza la cittadinanza, che si sta comportando più che egregiamente per la sua maggioranza e in una situazione che chiede dei sacrifici inimmaginabili sino a due mesi fa”.

E ancora: “Questo è un modo di creare un clima di terrore, irrispettoso anche delle vittime e dei loro familiari. Surreale in una regione dove finora la metà dei contagi è avvenuta negli ospedali. I cittadini non sono delinquenti, in questo momento vanno aiutati e non controllati”. In molti quindi chiedono che la rimozione dei manifesti, invitando il sindaco a farsi “promotore di una campagna informativa istituzionale semplice e diretta. I cittadini hanno bisogno di una comunicazione seria e trasparente, non di terrorismo. La cittadinanza di Cagliari non se lo merita”.

Tra i commenti c’è chi afferma: “Il linguaggio somiglia a quello dei manifesti contro l’aborto e il testamento biologico. Denominatore comune: il fine, ovvero colpevolizzare. In un momento così traumatico per le cittadine e i cittadini, la mancanza totale di empatia da parte delle istituzioni tutte non fa altro che peggiorare una situazione già difficilmente sostenibile. Questi manifesti sono un’offesa alle tantissime persone”.