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Coronavirus, il nodo mascherine: ne servono quasi un miliardo al mese

coronavirus mascherine

A pochi giorni ormai dall'inizio della Fase 2 dell'emergenza coronavirus si fa sempre più pressante il problema del reperimento delle mascherine.

Con l’imminente fine del lockdown e l’inizio della tanto annunciata Fase 2 dell’emergenza coronavirus verrà con molta probabilità reso obbligatorio l’utilizzo delle mascherine per poter uscire di casa. Un provvedimento attualmente già in vigore in alcune regioni italiane, come ad esempio Lombardia, Campania e Toscana, ma che presto potrebbe essere esteso a tutto il territorio nazionale. Se ciò dovesse avvenire però, si porrebbe un problema non da poco che già da giorni stanno sollevando diversi rappresentanti della categoria dei medici: cioè la difficoltà nel reperire le mascherine necessarie.

Coronavirus il problema delle mascherine

Se come affermato dallo stesso Premier Giuseppe Conte, durante l’informativa al Senato tenutasi nella giornata del 21 aprile, dovremo indossare le mascherine almeno fino a quando non verrà trovato un vaccino o una terapia efficace la reperibilità di queste ultime potrebbe diventare in breve tempo un problema di portata nazionale. Secondo una stima calcolata dal Politecnico di Torino infatti, al netto dei cittadini che continueranno a lavorare tramite smart working il fabbisogno mensile di mascherine a partire dal 4 maggio ammonterà a circa 953 milioni di pezzi.

Una cifra difficilmente recuperabile nonostante gli annunci fatti dal presidente del Consiglio Conte, che sempre nell’informativa al Senato aveva affermato che ala data del 19 aprile erano state distribuite alle regioni ben 119 milioni di mascherine. Lo stesso ottimismo è stato espresso anche dal commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, che sulla questione ha affermato: “Il tema delle mascherine ha lasciato il passo ma continuiamo una massiccia e vasta distribuzione. Le Regioni ne hanno un po’ di più di quelle che gli servono. In questa settimana, oltre alle 600 mila mascherine distribuite all’Ordine dei medici, ne abbiamo consegnate 400 mila all’ordine degli infermieri e 241 mila ai tecnici radiologi”.

I dubbi degli operatori sanitari

Alle rassicurazioni degli esponenti di governo fanno da contraltare le preoccupazioni dei rappresentati del mondo medico come il segretario della Federazione dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti, e il presidente della Associazione nazionale dentisti italiani, Carlo Ghirlanda, che denunciano l’impossibilità di reperire i presidi sanitari necessari affermando: “Tale carenza potrebbe comportare il rallentamento o addirittura l’interruzione forzosa di tutte le attività mediche e odontoiatriche, di cura e di prevenzione svolte dai medici e dagli odontoiatri, non comprese nei livelli essenziali di assistenza garantiti, con grave danno per tutti i pazienti.

A tali dichiarazioni si aggiungono anche i timori in merito alla speculazione sulla vendita dei presidi, che secondo una ricerca effettuata da Altroconsumo ha portato le mascherine chirurgiche a toccare i 6 euro al pezzo e le mascherine FFP2 i 15/20 euro. Un’ipotesi valutata dal governo per poter risolvere questo problema potrebbe essere quella di inserire nel decreto liquidità un tetto massimo al prezzo di vendita delle mascherine chirurgiche, mentre il sottosegretario al ministero dell’Interno Achille Variati ha affermato che dovrebbe essere lo Stato a distribuire le mascherine gratuitamente.