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Gaffe di Giletti a Non è l'Arena: fra i boss liberi c'è una donna malata

Massimo Giletti a Non è l'Arena

Nell'elenco dei boss liberi mostrato da Giletti c'è anche Rosa Zagari: da mesi combatte per avere cure mediche e scongiurare il rischio paralisi.

A Non è l’Arena Massimo Giletti legge l’elenco dei boss mafiosi liberi dopo essere usciti dal carcere a causa dell’emergenza coronavirus: “Qualcuno si è dimenticato cos’è la mafia e cosa fa la mafia” sottolinea. Ma il conduttore fa una gaffe: nella trasmissione, fra i pregiudicati inserisce Rosa Zagari, compagna del boss Ernesto Fazzalari, che da anni richiede cure domiciliari perché rischia la paralisi e ha ottenuto il differimento di pena lo scorso 23 marzo.

Giletti e la gaffe sui boss liberi

Rosa Zagari non è una boss. Compagna – questo sì – del boss Ernesto Fazzalari, è stata condannata per aver coperto la sua latitanza, lui che è un pericoloso esponente della ‘ndrangheta. La donna non era però affiliata ad alcun gruppo mafioso, né tantomeno era una boss. Il differimento di pena le è stato concesso perché, a febbraio scorso, si è procurata una frattura alle vertebre, come riporta Il Dubbio. Oggi, in mancanza di cure adeguate, rischia la paralisi. Per le sue condizioni di salute, già lo scorso anno, l’associazione Yairaiha Onlus denunciava l’incompatibilità delle sue condizioni con la permanenza in carcere.

Quattro boss fuori dal 41 bis

L’articolo 123 del decreto Cura Italia sottolinea l’incompatibilità fra la detenzione in carcere per motivi di salute e il rischio di contrarre il virus. La circolare del Dap, sotto i riflettori di Giletti a Non è l’Arena, prevede invece la scarcerazione di detenuti di età superiore ai 70 anni, con “gravi motivi di salute”. Per questo, dal 41 bis hanno ottenuto il differimento di pena quattro boss della mafia. Gli altri 370 sono andati in detenzione domiciliare o agli arresti domiciliari per le loro condizioni di salute gravi, non per il Covid-19.

In ogni caso, il differimento di pena prevede domiciliari temporanei, perché la rivalutazione da parte del giudice è contemplata da sempre.