> > Silvia Romano, l'esposto del Codacons sul presunto riscatto

Silvia Romano, l'esposto del Codacons sul presunto riscatto

silvia romano codacons esposto riscatto

Il Codacons chiede di riascoltare gli agenti che hanno parlato coi rapitori di Silvia Romano e capire se il pericolo di morte fosse imminente.

Il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti in merito al presunto riscatto effettuato dallo Stato per liberare Silvia Romano. Per l’associazione, il pagamento potrebbe rappresentare un reato penale e contabile, nel caso fosse avvenuto all’infuori di certe condizioni espresse nel codice, come la minaccia di morte imminente.

Riscatto Silvia Romano, esposto del Codacons

Il presunto riscatto pagato dallo Stato per liberare Silvia Romano avrebbe insospettito il Codacons che ha deciso così di presentare un esposto alla Corte dei Conti, costituendosi parte lesa in rappresentanza della collettività.

La vicenda presenta molte, troppe zone d’ombra su cui è necessario fare chiarezza -spiega l’associazione– Ovviamente salvare i nostri connazionali è un obbligo per lo Stato Italiano, e siamo tutti lieti per la liberazione di Silvia Romano, ma il pagamento di un riscatto in favore dei rapitori potrebbe rappresentare un reato non solo penale ma anche contabile“.

Condizioni dubbie

L’associazione fa appello alle dichiarazioni espresse dalla 25enne sul trattamento ottenuto in cui “sembrerebbe non sussistere la condizione che il codice penale richiede, ossia reale minaccia di morte imminente. Va accertato poi se la stessa potesse muoversi liberamente nei luoghi dove veniva portata senza che i servizi, pur informati, se inoltre la Romano abbia liberamente scelto di abbracciare la religione dei suoi rapitori e se vi fossero i requisiti per il pagamento di un riscatto“.

Ora il Codacons chiede che vengano interrogati tutti gli agenti dei servizi che hanno trattato coi rapitori. Tuttavia, rimane dubbia per l’associazione l’effettiva reale minaccia di morte.