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Fase 2, gli esperti: "Metro di distanza insufficiente negli spazi chiusi"

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Gli esperti consigliano per un raddoppiamento delle distanze sociali, e puntano l'attenzione sulle cene con amici e parenti.

Dal 18 maggio la fase 2 entrerà nel vivo con nuove aperture e allentamenti sul piano delle misure restrittive, ma per gli esperti il metro consigliato come distanza minima sociale sarebbe ancora insufficiente per garantire sicurezza sul lato di possibili contagio negli spazi chiusi. Cene e incontri con amici rimangono tra i casi in cui aumenta il rischio di infezione.

Fase 2, un metro distanza negli spazi chiusi?

Quasi ci siamo, finalmente da lunedì 18 maggio si entrerà nel vivo della fase 2, dove la maggior parte delle attività commerciali potrà tornare ad aprire i battenti, ma gli esperti ora più che mai vogliono focalizzare l’attenzione su quella distanza minima di un metro alquanto dubbiosa negli spazi chiusi.

Nelle regioni ancora a forte rischio cone Piemonte e Lombardia, infatti, è necessario non abbassare la guardia per evitare improvvise impennate, e la distanza minima consigliata pare non soddisfare a pieno alcuni esperti.

Focus sulle cene

È questione di capire il rischio che vogliamo prenderci”, ha spiegato a Repubblica Carlo Signorelli, professore di igiene al San Raffaele di Milano. “La precipitazione delle goccioline respiratorie è molto alta entro un metro di distanza dalla persona infetta. È più bassa, ma esiste ancora, tra uno e due metri. È trascurabile oltre i due metri“, lo ha assecondato Pierluigi Lopalco, docente di igiene dell’Università di Pisa.

Un’attenzione particolare poi andrebbe fatta nei confronti di incontri con cene e parenti in casa: “Non possiamo certo prevedere controlli anche lì – ha detto Lopalco– e non ci aspettiamo che le persone indossino le mascherine in casa, anche se sarebbe opportuno, durante gli incontri con gli amici. Occhio ai possibili asintomatici“.