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Come gestirà gli arrivi la città di Roma? Le regole per la fase 3

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Fase 3 a Roma, quali sono le regole imposte dalla Regione Lazio?

Scatta la fase 3 per la città di Roma, osservata speciale per la convivenza con il Coronavirus considerato l’elevato numero di transiti quotidiani che fa registrare. Non solo turismo, ma anche viaggi di lavoro o visite obbligate dovute allo svolgimento dei concorsi nazionali. Per questo motivo la Regione Lazio ha adoperato una scelta restrittiva: nella giornata di martedì 2 giugno ha diramato una nuova ordinanza fissando alcune regole basilari.

Chi arriva nelle stazioni della città di Roma, dove transitano treni ad alta velocità e intercity, verrà sottoposto alla misurazione della febbre con il termoscanner. Stesso discorso per chi si sposta con i mezzi aerei a Fiumicino e Civitavecchia. La rilevazione, dunque, non avverrà esclusivamente alla partenza come prescritto dalle nuove linee guida emanate giorno 2 giugno dal MiT, ma anche all’arrivo.

Fase 3, le regole per chi arriva a Roma

Inoltre, la Regione Lazio per questa nuova fase 3 cerca di adottare misure ancora più stringenti. La misurazione della temperatura corporea, infatti, riguarderà ogni singolo viaggiatore. L’assessorato alla Sanità di Regione Lazio, inoltre, ha stabilito un protocollo per chi avrà temperatura superiore ai 37,5° in entrata nella città di Roma.

Chi avrà la febbre da Termini verrà indirizzato per il test sierologico, ed eventuale successivo tampone, al drive-in del San Giovanni; chi arriva a Roma tramite Tiburtina (dove quotidianamente ci sono tantissimi collegamenti con la città di Milano, epicentro della pandemia in Italia) dovrà andare alla postazione della Asl Roma 2 in via Nicolò Forteguerri.

Chi transiterà per la stazione Ostiense si recherà al Forlanini. Nell’ordinanza di Regione Lazio, infatti, si evidenzia come: “Il passeggero residente fuori dal Lazio che, allo sbarco ha più di 37,5° contatta il numero 800.118.800 che, all’occorrenza, attiva il Sisp di competenza territoriale per la presa in carico, l’eventuale isolamento e l’effettuazione del test molecolare, anche attraverso l’accesso drive in”.

Fino all’esito del test dovrà rimanere in isolamento presso il proprio domicilio o una struttura appositamente adibita. Il Mit ha attivato la Protezione civile nazionale a supporto di Fs nella gestione dell’avvio della Fase 3 fino al 15 giugno.

I problemi organizzativi di Roma

Sussistono, per questo avvio di fase 3 nella città di Roma, dei problemi organizzativi e logistici: chi porterà i viaggiatori al drive-in e dove saranno sistemati per trascorrere la eventuale quarantena?

Durante la Fase 1, per esempio, a Termini, Fs dopo avere acquistato gli apparecchi aveva attivato con la Protezione civile, la Cri e la collaborazione dell’Ordine dei Medici di Roma un presidio medico con un dottore presente dalle 5 del mattino alla mezzanotte.

Adesso, però, tutto ciò non c’è più e dovrà essere obbligatoriamente rinforzato. Anche perché la libera circolazione farà registrare numeri di gran lunga superiori rispetto a quelli del mese di maggio.