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Coronavirus, per 10 scienziati impennata di casi "debolmente positivi"

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Per 10 scienziati i casi di Coronavirus riguardano soggetti 'debolmente positivi'.

Il Coronavirus è ancora presente in Italia, ma secondo dieci esperti la carica virale è di gran lunga inferiore rispetto al periodo febbraio-aprile tanto da avere un’impennata di ‘debolmente positivi’. Continuano, dunque, le querelle tra gli scienziati che si dividono sul tema: da una parte c’è chi come Lopalco o Crisanti invita alla calma e teme una seconda, terribile, ondata in autunno; dall’altra, invece, ci sono dieci esperti che sostengono come la carica virale del virus sia di gran lunga più bassa.

Il documento firmato dai 10 scienziati si intitola ‘Sars-CoV-2 in Italia oggi e Covid-19’ e tra le firme più note si ritrovano i nomi di Matteo Bassetti, Arnaldo Caruso, Massimo Clementi, Luciano Gattinoni, Donato Greco, Luca Lorini, Giorgio Palù, Giuseppe Remuzzi, Roberto Rigoli, Alberto Zangrillo.

Coronavirus, casi debolmente positivi

Secondo quanto sostenuto dal gruppo dei 10 esperti, evidenze cliniche non equivoche consentono di affermare: “Una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia. Il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici”.

Inoltre, secondo quanto sostenuto dai ‘big 10’, le evidenze virologiche sul Coronavirus parlano di casi debolmente positivi. “In totale parallelismo, hanno mostrato un costante incremento di casi con bassa o molto bassa carica virale. Sono in corso studi utili a spiegarne la ragione. Al momento la comunità scientifica internazionale si sta interrogando sulla reale capacità di questi soggetti, paucisintomatici e asintomatici, di trasmettere l’infezione”.