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Morti sospette Rsa Offida, anche la Alfonsi uccisa per overdose

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Domenica Alfonsi é, per gli inquirenti, l'ottava vittima dell'infermiere nel quadro delle morti sospette della Rsa di Offida.

Domenica Alfonsi, la 87enne trovata morta nella Rsa di Offida (AP) il 16 luglio del 2018, sarebbe deceduta per intossicazione da psicofarmaci a seguito di overdosi non dovute di benzodiazepine. Dagli atti dell’inchiesta sulle morti sospette della Rsa di Offidache hanno portato il 15 giugno scorso all’arresto di un infermiere della struttura – si tratterebbe dell’ottavo decesso avvenuto nella casa di cura. Secondo gli inquirenti sarebbe stato l’infermiere Leopoldo Wick – accusato di omicidio volontario – a causare la morte dell’anziana donna a seguito di sovradosaggi indebiti di benziodiazepine.

Alfonsi, morte sospetta Rsa Offida

Mentre le opinioni contrastanti sull‘apertura Rsa in Italia continuano, sul caso morti sospette Rsa Offida gli inquirenti hanno pochi dubbi, specialmente riguardo la morte di Domenica Alfonsi. Partendo dalle buone condizioni di salute in entrata della donna nella Rsa – era scampata al terremoto delle Marche del 30 ottobre 2016 e la sua casa era diventata inagibile per il sisma – e comparando le somministrazioni effettuate da tutti gli infermieri della struttura, le indagini hanno puntato dritto su Wick, l’unico a somministrare dosi eccessive di benzodiazepine, rivelatisi poi letali. Infatti, nel caso di Domenica Alfonsi, ci sono “diversi casi di sopore” troppo spesso “coincidenti o prossimi ai turnoi di Wick” spiegano le carte dell’inchiesta Rsa Offida.

Morte Alfonsi, tre episodi sospetti

Sono tre gli episodi chiave che dirigono palesemente le accuse verso Wick, che veniva chiamato ‘farabutto’ dalla Alfonsi, secondo quanto riferito da una nipote dell’anziana donna. Ill 22 aprile del 2018, le condizioni di Domenica peggiorarono a seguito del turno di notte di Wick; stesso peggioramento il 12 maggio ed un ulteriore il 5 luglio, quando fu richiesta l’ospedalizzazione della paziente ma Wick riferí che i familiari lo avessero rifiutato. I familiari della Alfonsi, invece, non avevano mai fatto nulla del genere: trasportata d’urgenza in ospedale ad Ascoli Piceno, venne riscontrato nel corpo della donna un accumulo di farmaci, soprattutto benzodiazepine in eccesso. “E’ ragionevole ritenere” dicono i periti dalla Procura, ” che una ripetuta somministrazione di elevati dosaggi di psicofarmaci” possa aver contribuito “a debilitare l’ospite ed aggravare le sue condizioni cliniche” fino alla morte“.